Caos latte, ora interviene il governo

Regionali in Sardegna a rischio: Conte incontra gli allevatori. Tavolo al ministero

Caos latte, ora interviene il governo

Roma Pastori pronti a bloccare i seggi ed a boicottare le prossime elezioni regionali fissate per il 24 febbraio se non saranno accolte le loro richieste. Ieri è stata un'altra giornata di protesta in Sardegna segnata da blocchi del traffico, cortei e gesti estremi come quello di allagare le strade rovesciando bidoni del latte. Un latte, dicono i pastori sardi con rabbia «che ci è costato sudore e sangue» ma che viene gettato proprio per simboleggiare quanto poco sia valutato il lavoro dei pastori. Il latte infatti viene pagato troppo poco e i conti non tornano nelle aziende produttrici di latte ovino. L'Ismea ieri ha rilevato come il prezzo del latte ovino in Sardegna abbia subito un ulteriore calo nei primi giorni del mesi di febbraio. Il costo è sceso a 60 centesimi al litro Iva inclusa contro i 62 centesimi del prezzo medio registrato in gennaio. Non solo, nello stesso mese i costi di produzione hanno raggiunto i 70 centesimi al litro esclusa l'Iva. Questo significa che il produttore di latte va in perdita di 14 centesimi al litro. Ecco perché si chiede di alzare i prezzi almeno a 70 centesimi al litro, anche se il prezzo ritenuto equo sarebbe 1 euro.

Una situazione caldissima che ha indotto il premier Giuseppe Conte a incontrare i pastori a Cagliari dove ieri si è recato per incontrare il presidente della Regione, Francesco Pigliaru in vista di nuovi investimenti per l'isola. Conte, che era insieme al ministro dell'Agricoltura, Gian Marco Centinaio e a quello del Sud Barbara Lezzi, ha promesso che il governo cercherà «una soluzione praticabile» e già la prossima settimana, il 21, si avvierà un tavolo al ministero con Centinaio. Il ministro però punta il dito contro il Consorzio del pecorino. «Il Consorzio non sta facendo quello che dovrebbe - dice Centinaio - Non possiamo permettere che il pecorino venga fatto con il latte romeno». Centinaio chiede ai pastori di interrompere i presidi in attesa del tavolo e ipotizza anche di aprire ad eventuali investitori cinesi.

In merito alla protesta dei pastori il vicepremier Matteo Salvini sostiene le richieste dei pastori e invoca «un prezzo minimo del latte ovino». Sulla stessa linea il presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani: «È inaccettabile che il latte costi meno dell'acqua».

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