Cara Annamaria,
le tue splendide lettere minano la nostra sicurezza. Leggendo la tua ultima mi è venuta in mente questa domanda: l'amore inizia sempre dai fuochi d'artificio e finisce invalido? Se è così basta averne la consapevolezza per limitare i danni postumi. O no?
Cara ex, sono dovuto arrivare fino in fondo alla tua invettiva per trovare il fulcro, la verità, la sintesi del nostro rapporto. Mi accusi ti tante e tali negligenze... trafiggi in maniera così certa la mia morale e la mia indole... urli così ad alta voce la noia e il fastidio e la ripetitività alle quali ti ho sottoposta... per non parlare delle umiliazioni delle quali blateri... Se pensi non sia un'umiliazione sapere che alla tua donne servi solo per scaricare le valigie, portare i sacchetti del supermercato, aprire il vasetto della marmellata... Credi davvero che siamo arrivati ai tradimenti (al mio «zapping» sentimentale, come lo definisci) senza che ci fossero responsabilità anche da parte tua? Se oggi mi manchi, e ogni tanto commetto l'errore di dirtelo, o meglio, di scrivertelo via sms, è perchè ero io a intravvedere in te altro oltre a una donnetta in cerca di un facchino, incapace di condividere passione e fantasie. Purtroppo, evidentemente, mi sbagliavo. Ma voglio dirti una cosa: se mi sono dedicato tanto allo «zapping» è stato solo perchè tu non sei mai stata un buon decoder.
(Non più) tuo
Giacomo Foresti
Cara Annamaria, la seguo da tutta l'estate con interesse. Mi sono illuminato, battuto il petto, e infine autopunito per il solo fatto di aver rischiato di assomigliare anche vagamente e involontariamente (forse, certe volte, per caso) all'orrido maschio che lei ha descritto nei suoi mirabili pezzi. Che fosse un de-genero, un noioso ex, un marito fedifrago, un figlio ingrato o altro. Ma arrivati a questo punto vorrei chiederle: davvero pensa che dell'uomo (contrariamente al maiale) sia solo tutto da buttare? Perché se così fosse sarei costretto a rivedere un po' di opinioni su di lei e sul genere femminile tutto. E, perdoni la pigrizia, ma alla mia età non ne avrei poi tutta questa voglia
Cordialmente
Gregorio Schiavi
Sono così i maschi, e noi ancora lì a stupirci. Temo sia una malattia anche se loro, certi uomini, non se ne rendono conto. Voler essere perennemente altrove è un disturbo complesso che guasta la vita forse perfino più ai diretti interessati che a chi, malauguratamente, decide di star loro accanto. È normale che allora, un uomo colpito da questa infelice sindrome e ormai diventato ex, si affanni a tempestare di messaggi la donna che ha scartato. Magari è proprio tra le braccia del suo nuovo interesse mentre tormenta quella che ha già scarnificato per anni. É che improvvisamente, ciò che ha davanti non siamo più noi e allora gli viene il sospetto (fugace, fidatevi) che proprio noi eravamo l'orizzonte perfetto. Non cascateci e non illudetevi: se faceste l'errore di tornare, vi sentireste (ri)scartate nel giro di poche ore. Sole, piccole, brutte e maltrattate, avvizzite da suo sguardo perennemente assente. Di nuovo. Ma non ve lo ricordate, davvero?
Camilla Villoresi
Care ex tutte
perché dovete far finta di essere infastidite quando un amore finito vi raggiunge con messaggi romantici? Siate oneste, voi tutte, in quanto donne, non attendete altro. Se è vero che l'essenza dei maschi è andare di continuo verso nuove prede, è altrettanto vero che l'essenza delle donne è rimanere di continuo ancorate al passato della propria vita. E gli uomini di quella vita andata, non fanno eccezione. È sotto embargo che li vorreste tenere tutti: dal fidanzatino delle elementari che vi ha mandato un biglietto di San Valentino pieno di cuori rossi all'ex marito fuggito con la segretaria.
Gli ex sono la prima cosa che sventolate in faccia al nuovo malcapitato perchè improvvisamente, nei vostri racconti, il passato è il meglio che vi sia capitato e il bastardo che vi ha fatto soffrire, nei ricordi, diventa l'uomo perfetto che disgraziatamente avete perduto.Francesco Baraldini
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