Nino Materi
Il colmo per una cartomante? Non fare le fatture. È una vecchia battuta, ma che nel fantasmagorico mondo di maghi ed esoteristi è prassi abbastanza abituale. Non parliamo ovviamente delle fatture d'amore, ma delle fatture d'odio, cioè quelle fiscali. Per lo più «innocue» evasioni (prerogativa non solo degli operatori dell'occulto, ma anche di tante altre categorie professionali tutt'altro che occulte, di cui sarebbe lungo dare l'elenco), che però nel caso di una nota fattucchiera di Perugia ha superato di molto il limite di guardia, arrivando a 4 milioni di redditi non dichiarati. Lei, abituata a vaticinare il futuro degli altri, non è riuscita a prevedere il suo, materializzatosi attraverso l'arrivo dei finanziari che l'hanno denunciata senza neppure consultare la palla di cristallo. Secondo le Fiamme gialle la ricca cartomante disponeva di una «vera e propria organizzazione imprenditoriale» con base nel capoluogo umbro. Il gip ha già disposto il sequestro preventivo delle somme ritenute evase, nelle quali sono ricomprese «le quote di sei società e due immobili ad esse riconducibili». Tra le carte dell'inchiesta è spuntato anche il caso di un uomo «afflitto da problemi sentimentali che è arrivato a corrispondere alla veggente oltre 240 mila euro». Anche altri clienti hanno confermato i finanzieri di aver versato alla cartomante ingenti somme.
«Una massaia del centro Italia, in un periodo di malessere personale - hanno racconto i finanzieri - in tre anni ha pagato circa 300 mila euro». Le Fiamme gialle perugine hanno accertato anche altri casi di versamenti pari a 60-70 mila euro o «per tentare di riconquistare l'amore». Ed è noto che, quando c'è l'amore, c'è tutto. Costi quel che costi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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