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In casa Grillo scoppia la guerra degli stipendi

Per i parlamentari M5S a Bruxelles 19mila euro al mese di indennizzo bastano appena per una vita dignitosa. I colleghi in Italia iniziano a pensarla come loro

In casa Grillo scoppia la guerra degli stipendi

Quello di ieri mattina non è stato un risveglio piacevole per gli europarlamentari del M5S. Dopo l'abituale rassegna stampa con l'unico giornale approvato dal blog di Grillo, ossia il blog stesso, hanno scoperto la loro disinteressata decisione di rinunciare a mille euro di stipendio mensile. Duarante una riunione improvvisata a Bruxelles i parlamentari pentastellati hanno scoperto tra urla e lamentele che anche i loro capigruppo erano all'oscuro di tutto.

Fedeli al concetto di democrazia delle basi, Grillo e il suo staff hanno deciso di costituire un fondo "per il sostegno di iniziative e servizi che facilitino il rapporto di cittadini e piccole imprese con l'Unione Europea". Tutto senza interpellare i diretti interessati, già colpevoli di continuare a rimandare per misteriosi "motivi tecnici" il versamento di altri mille euro di indennizzo alla struttura di comunicazione del partito.

I diretti interessati si difendono con un mantra da vecchia politica dicendo che, facendo i conti a fine mese, tra viaggi, vitto e alloggio, tate e colf, 19mila euro bastano appena per condurre una vita dignitosa, altro che passare per privilegiati. Poco importa se quei trappisti dei parlamentari spagnoli di Podemos hanno dimostrato all'inviato di Piazza Pulita che a Bruxelles se la cavano tranquillamente con 2mila euro mensili.

In Italia, i grillini non risparmiano i rimproveri ai colleghi di Bruxelles. Il sindaco di Parma Pizzarotti li bacchetta facendo notare che lui di 3500 euro mensili ne devolve oltre il 10 per cento. Il capogruppo alla Camera, Andrea Cecconi, tenta un tono più conciliante: "Non ho ancora parlato con i colleghi in Europa, ma sono certo che se stanno sbagliando la pressione della base e dell'opinione pubblica farà loro cambiare idea".

Sicuramente Cecconi non potrà contare sull'appoggio dei suoi colleghi in Parlamento. Ieri pomeriggio, assicurano orecchie indiscrete, nei corridoi di Montecitorio si era già formato un capannello di cospiratori pentastellati. Uno dei "traditori" più infervorato degli altri continuava a ripetere "Dal prossimo mese restituiamo solo mille euro anche noi.

Vedremo se avranno il coraggio di dirci qualcosa".

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