Cronache

Cede il ghiaccio del Braies. Otto persone in ospedale

La comitiva è precipitata dentro il bacino alpino. Grave bimbo di 7 mesi trasportato a Innsbruck

Cede il ghiaccio del Braies. Otto persone in ospedale

Il lago di Braies, irresistibile in questi giorni di sole, si è trasformato in una trappola ieri per otto persone, tra cui un bambino di sette mesi.

Si tratta del terzo incidente nel giro di due giorni in quello specchio d'acqua dell'Alta Val Pusteria, a quasi 1500 metri di quota, in provincia di Bolzano. Da quando l'asticella delle temperature si è innalzata, infatti, il lavoro dei vigili del fuoco non ha conosciuto un attimo di tregua. Ma ieri si è sfiorata la tragedia e le condizioni del piccolo sono le più serie all'intero della comitiva. Gli otto turisti di nazionalità italiana stavano camminavano su quella superficie ghiacciata, resa fragile del caldo. Una Pasquetta perfetta, approfittando del sole caldo, per fare una bella passeggiata nei boschi del Trentino. A cadere in acqua per prima sarebbe stata la famiglia milanese con il bambino. Il ghiaccio, che in alcuni punti si è assottigliato a poco più di due centimetri di spessore, si sarebbe trasformato in burro sotto i loro piedi e genitori e figlio sarebbero piombati dentro il lago, seguiti dagli altri, che non ce l'hanno fatta a restare a guardare e sono a loro volta scivolati nell'acqua gelata.

La macchina dei soccorsi, fortunatamente, è stata tempestiva. Alcuni testimoni hanno subito lanciato l'allarme. I vigili del fuoco di Braies e di Monguelfo, il soccorso alpino, la Croce bianca, l'elisoccorso Pelikan 1 e 2, il Soccorso acquatico e le forze dell'ordine, giunti sul posto, hanno collaborato egregiamente e alla fine i turisti sono stati recuperati. Le persone salvate erano però tutte in condizione di forte ipotermia, chi più chi meno marcata, e sono state prese in cura dai medici d'urgenza e dalle squadre del soccorso sanitario.

Il bimbo, che versa nelle condizioni peggiori, è stato trasportato d'urgenza all'ospedale di Innsbruck, in Austria, dove i medici lo hanno immediatamente ricoverato. Anche un'altra persona è stata trattenuta in ospedale, mentre gli altri sei sono stati visti in altre tre strutture dell'Alto Adige. Le forze dell'ordine, poi, hanno provveduto a delimitare l'accesso al lago.

Si tratta del terzo e più grave incidente in soli due giorni, avvenuto nel bacino di Braies, preso d'assalto nel weekend pasquale da circa cinquemila persone. Nella giornata di Pasqua a finire nell'acqua era stata una donna milanese, che stava passeggiando con il cane, seguita dal marito sessantenne e dalla figlia di 30, che si erano inutilmente dati da fare per aiutarla a riemergere. Tutti e tre sono stati recuperati e portati all'ospedale di San Candido con ferite leggere e un principio di ipotermia.

Poco dopo altro intervento delle squadre dei soccorsi e dei vigili del fuoco per tre giovani turisti di Udine, che hanno sfondato il ghiaccio sulla sponda occidentale e sono stati invece salvati da alcuni passanti. Hanno rifiutato poi il ricovero in ospedale.

Nei prossimi giorni i laghi ghiacciati, non solo quello di Braies, potrebbero diventare ancora più pericolosi proprio per l'aumento della temperature primaverili.

Lo sanno bene i vigili del fuoco che, ancora una volta ieri, hanno lanciato un appello chiedendo agli abitanti locali, ai turisti e ai visitatori per la propria salvaguardia di non salire sulle superfici ghiacciate del laghi e in particolare quello di Braies.

Commenti