Per la legge italiana chi accompagna in Svizzera una persona intenzionata a sottoporsi a eutanasia, rischia il carcere con un'accusa gravissima: istigazione al suicidio.
Un reato che prevede, nel nostro Paese, la reclusione da cinque a dodici anni. Il codice parla chiaro: «Chiunque ne agevola in qualsiasi modo l'esecuzione», ma è da capire se quel «qualsiasi modo» possa applicarsi tecnicamente anche ad un passaggio in auto. Nel caso di «dj Fabo», ad esempio, il giovane ha ricevuto il cocktail mortale in Svizzera, dove questa pratica è lecita.
Ciò nonostante la sua vicenda accende in ogni caso i riflettori sulla questione del testamento biologico (su cui c'è una proposta di legge la cui discussione in aula alla Camera è stata ulteriormente rinviata) e dell'eutanasia.
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