"Così Salvini smaschera l'ipocrisia chic"

Il massmediologo Klaus Davi: "Funziona, sottolinea il perbenismo a sinistra"

"Così Salvini smaschera l'ipocrisia chic"

Roma - Che il momento sia propizio per Salvini e per la sua continua insistenza su sicurezza e guerra all'immigrazione clandestina lo dimostra un termometro ben preciso. Gli ascolti della Via Crucis in tv sono in calo rispetto agli anni precedenti. Segno, fa notare Klaus Davi, massmediologo e volto televisivo, che i tempi sono decisamente cambiati. «Se la Via Crucis del papa ispirata al tema degli immigrati - dice - perde ascolti televisivi allora vuol dire che Salvini sta puntando sul cavallo vincente. Un cavallo, però, che ha le sue pericolose impennate, come la foto con il mitra in mano che tanto fa discutere.

«Nel breve periodo questa foto - spiega Davi - può ottenere ottimi risultati».

In che senso?

«Perché smaschera il perbenismo della sinistra»

Ma è pur sempre un mitra. Non è una bella immagine un ministro degli Interni armato.

«In questo modo, però, Salvini intercetta la rabbia e l'insicurezza che comunque nel Paese regnano sovrani. E il perbenismo della sinistra è semplicemente la mancanza di proposte che chi sta a sinistra non è capace di ammettere se non con la trita questione della superiorità morale. Questo però è un comportamento ipocrita».

Dov'è l'ipocrisia nel dire che un ministro dell'Interno armato fa paura all'immaginario collettivo?

«L'ipocrisia è nel fatto che a sentirsi insicuro oggi è quello che tradizionalmente costituisce l'elettorato di centrosinistra. Di fronte a un ministro che alza la guardia non basta dire che non c'è problema perché il problema lo avverte chi è debole e chi vive nella periferia della società».

Anche sulla querelle con la scrittrice sarda Michela Murgia (che ha dato a Salvini del fannullone opponendo il suo lungo e articolato curriculum) il ministro dell'Interno alla fine ne è uscito vincitore. Come mai?

«La Murgia è un ottimo intellettuale e fa benissimo a vantare il suo curriculum e la sua competenza. Semmai il problema sono i politici, come il segretario del Pd, che cavalcano quella querelle.

Se sono loro a vantare la competenza fanno sentire incompetenti gli elettori e non c'è niente di peggio per chi cerca il consenso popolare che dare dell'incompetente alle stesse persone cui chiede il voto. Ed è una cosa che Berlusconi, ad esempio, non ha mai fatto. A forza di dare degli incompetenti agli elettori di sinistra, questi finiscono per scegliere altri partiti come i Cinquestelle».

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