Dalle Hawaii il primo ricorso contro il nuovo "Muslim ban"

Dalle Hawaii il primo ricorso contro il nuovo "Muslim ban"

Washington - Arriva dallo Stato natale dell'ex presidente Barack Obama il primo ricorso contro il nuovo bando del presidente Donald Trump, che sospende per 90 giorni gli ingressi negli Stati Uniti da sei Paesi a maggioranza islamica e blocca per 120 giorni l'accoglienza di tutti i rifugiati.

I procuratori delle Hawaii sono ricorsi in tribunale per spiegare alla corte di voler chiedere ad un giudice federale di bloccare le misure restrittive varate dalla Casa Bianca. Hanno chiesto di essere ascoltati con urgenza, prima dell'entrata in vigore del nuovo bando, prevista per il prossimo 16 marzo.

Il nuovo ordine esecutivo è stato firmato da Trump lunedì scorso. Secondo quanto dichiarato alla Cnn da Neal Katayal - uno degli avvocati che rappresentano le Hawaii - il nuovo bando pone gli stessi problemi costituzionali del precedente, che è stato sospeso dai giudici.

Si apprende intanto dal Washington Post - che avrebbe ottenuto una bozza della proposta di bilancio federale per il 2018 stilata dal presidente - che Trump avrebbe intenzione di tagliare da 9,1 a 7,8 milioni di dollari i fondi destinati alla Guardia Costiera per versarli nel budget della sicurezza di frontiera, che include nel suo progetto l'ormai

celebre muro contro gli immigrati illegali da costruire alla frontiera con il Messico. I tagli alla Guardia costiera includono anche la disattivazione di un programma di pattuglie anti-terrorismo nei porti e nei corsi d'acqua.

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