Il documento dei grillini ribelli: "Pronti a sfiduciare Di Maio"

Dura la risposta del capo politico del Movimento 5 Stelle: "C'è qualcuno che si spaventa quando alzo la voce. Adesso vengano allo scoperto"

Il documento dei grillini ribelli: "Pronti a sfiduciare Di Maio"
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Luigi Di Maio finisce ancora sotto accusa, nel mirino dei grillini ribelli pronti a sfiduciarlo. Come riportato da La Repubblica, nella sera di mercoledì alla Camera si sono riuniti i 14 capigruppo nelle diverse commissioni del Movimento 5 Stelle. E il vertice sarebbe addirittura seguito a una chat riservata, nel quale era stato indirizzato un messaggio al ministro degli Esteri: "Se i toni non cambiano, se a guidare le danze dev’essere Alessandro Di Battista e i retroscena che ci danno pronti per il voto non vengono smentiti, faremo firmare a tutti un documento per sfiduciare il capo politico". Infatti in molti non hanno gradito il ritorno in campo di Di Battista e la mano tesa da parte dell'ex vicepremier. I nuovi arrivati non conoscono bene l'attivista pentastellato: c'è chi ha vissuto come un tradimento la sua mancata candidatura. Anche perché è stato ribadito più volte che l'unico erede è solo Dibba.

"Non mi fermeranno"

Al momento ciò che manca concretamente è però la figura di un leader alternativo. Alla Camera e al Senato in molti strizzano l'occhio a Stefano Patuanelli. Ma il ministro dello Sviluppo economico ha sempre respinto tale ipotesi: "Non farei mai il capo politico. Quel che serve ora è una seria riflessione sull’identità e una guida finalmente allargata".

Il clima resta comunque piuttosto teso. Il sottosegretario per l'Interno Vito Crimi ha protestato per l'escalation sul Mes, sottolineando che quasi nessuno ha capito qualcosa sul fondo salva-Stati: "Non sottoscriverlo che benefici porta?". In coda anche Michela Montevecchi: "Questo continuo remare contro non fa altro che logorare". Barbara Lezzi persiste con la sua linea dura: "Come dice Michela sfogherò frustrazione e delusione nell’ascolto dei benefici del Mes". Ma secondo Emanuele Dessì si tratta "dell'ennesima dimostrazione che tutto ciò cui assistiamo da giorni è strumentale".

Immediata e dura la replica da parte di Di Maio: "Su 320 parlamentari ce ne sono una decina spaventati quando alzo la voce". E ha voluto lanciare un avvertimento ai dissidenti: "Io non rinuncio alle nostre battaglie perché qualcuno è spaventato per il destino della legislatura. Vengano allo scoperto". Il capo politico del M5S ha difeso poi Di Battista: "Trattarlo come un corpo estraneo al movimento mi fa male".

Infine ha ribadito il pugno duro sulle questioni più importanti a giudizio dei grillini: "Va sostenuto perché parla di togliere le concessioni a Benetton e dice che non si può firmare al buio un trattato internazionale come il Mes".

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