E la Casellati jr scrive di bici

La figlia Ludovica pubblica un volume sul cicloturismo

E la Casellati jr scrive di bici

Roma Non c'è ciclista (anche amatoriale) che non conosca il vecchio adagio: «non si può essere tristi in bicicletta». Una sorta di stabilizzatore dell'umore senza controindicazioni. E chi, per la prima volta, fa un'esperienza di cicloturismo (magari nella valle della Loira per visitarne i celebri castelli), non solo scopre l'impossibilità del cadere nella malinconia ma anche i grandi vantaggi della vita a ritmo rallentato. Ludovica Casellati ha fatto proprio questa scoperta. E proprio durante una vacanza in Francia con la famiglia. Un'esperienza che le ha cambiato la vita e che l'ha trasformata in un'appassionata ciclista. Poi, la sua inclinazione a raccontare con talento, la sua professionalità giornalistica, l'hanno condotta a redigere un piacevole manuale che si legge come un romanzo. L'editore Sperling& Kupfer si è appassionato dell'idea di una guida per rendere la vita più gradevole grazie alle due ruote, e ne è nato appunto La bici della felicità. Un libro, questo, che sfida le ansie e le nevrosi della società contemporanea ridicolizzando innanzitutto il mito della velocità. Il libro non dimentica di essere anche un'agile guida per l'aspirante ciclista: come iniziare, quale attrezzatura acquistare, come coinvolgere la famiglia... E poi ancora percorsi cicloturistici, ciclabili da non perdere, una mappa delle città bike-friendly. La bicicletta cambia il punto di vista, lo eleva, ci fa vedere le cose da una prospettiva diversa e soprattutto non inquina. Passeggiando in bicicletta, suggerisce la Casellati, si scopre il gusto della libertà, che è prima di tutto la possibilità di scegliere la propria velocità. Ci fa sentire, dice, motori di noi stessi regalandoci un equilibrio mai posseduto prima. Non basta dire che rafforza il corpo e eleva lo spirito.

L'autrice ci fa toccare con mano con esempi anche dotti che la bicicletta è non solo cultura (ne sono esempio il capitolo dedicato all'Eroica, la celebre corsa su bici d'antan nelle strade sterrate della Toscana, e quello dedicato ai film con protagoniste le due ruote) ma anche un ottimo volano per l'economia. Proprio la bicicletta aiuta infatti uno sviluppo sostenibile grazie al turismo verde, riscoprendo territori che, soprattutto in Italia, sono bellissimi ma lontani dalle vie del turismo di massa. PFB

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