Un equivoco si aggira sull'Europa e sul mondo: che Donald Trump sia un «populista» alla maniera di Le Pen e altri. Falso. Nulla di più sbagliato.
Trump, tutti i suoi atti più recenti lo provano in maniera secca e bruciante, ha i modi di un nazionalista americano che non deve affrontare flussi di migrazione africani, o arabi, o colonne di disperati che nuotano in un Mediterraneo caraibico.
Trump è un nazionalista che ha un unico problema tecnico e non ideologico, quanto a emigrazione: chiudere una e una sola frontiera con il Messico, da cui per decenni sono passate bande armate come scorte del traffico della cocaina con un codazzo di immigrati che risalgono dal Guatemala.
Chiusa con un tratto di penna (o cemento) la frontiera messicana, la politica di Trump è semplice: vuole un'America militarmente invincibile e socialmente unificata, smascherando e rottamando tutte le politiche della sinistra obamiana e clintoniana fondate su bugie politicamente corrette ma incapaci di risolvere problemi come quelli dei cittadini americani di pelle nera che non hanno mai sofferto tanto come durante gli otto anni del primo presidente nero della storia.
Trump è un populista perché piace al popolo e questa è una colpa da cui è
impossibile assolverlo perché il popolo è il protagonista e non un accessorio della democrazia. Quindi, tutti calmi: Donald Trump è un restauratore del primato americano sul mondo, chiuso ma non barricato nei suoi ampi confini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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