Continua l'applicazione delle annunciate misure di rappresaglia russe contro i Paesi che hanno espulso diplomatici russi dopo l'avvelenamento in Inghilterra dell'ex spia Sergei Skripal e di sua figlia Yulia. Affrontato giovedì il capitolo americano con l'annuncio dell'espulsione di sessanta membri degli staff delle sedi diplomatiche e con la chiusura del consolato di San Pietroburgo, ieri è venuto il momento degli europei. Una nota del ministero degli Esteri di Mosca annuncia l'ingiunzione al governo britannico di ridurre il proprio staff presso l'ambasciata in Russia dello stesso numero di diplomatici russi cacciati da Londra, ed elenca i 23 Paesi che vengono fatti oggetto di analoghe misure proporzionate. Si va dalla Francia alla Germania, dalla Polonia all'Ucraina, dall'Olanda alle tre Repubbliche baltiche.
Nell'elenco è inclusa anche l'Italia, che ha allontanato due diplomatici russi e sarà quindi colpita da una misura equivalente. Intanto Mosca afferma anche che gli Usa starebbero cercando di arruolare nei propri servizi gli 007 russi che ha appena espulso dal Paese.
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