Eterologa, blitz delle Regioni L'ira della Lorenzin umiliata

I governatori dettano le linee guida sulla fecondazione con donatore. Si pagherà solo il ticket, le madri dovranno essere in età fertile. Il ministro: serve una legge in Parlamento

Lo scontro aperto tra governo e Regioni sull'eterologa però prosegue. I governatori vanno avanti nonostante la Lorenzin abbia ribadito che per il via libera alla fecondazione eterologa è necessaria una legge del Parlamento. «Occorre dal punto di vista funzionale, operativo e pratico - dice il ministro - Si deve dare una copertura economica alle Regioni che in questa fase andranno un po' a “random” e garantire la sicurezza con l'istituzione del registro nazionale dei donatori che permetta la tracciabilità dei gameti e la certezza che uno stesso donatore non faccia più di un tot di donazioni».

Ma le Regioni non intendono aspettare i lunghissimi tempi parlamentari e ieri hanno approvato le linee guida comuni per la fecondazione di tipo eterologo, con donazione dei gameti di un terzo esterno alla coppia. «Il nostro è un segnale forte per il Parlamento affinché legiferi al più presto - dice il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino - le Regioni inizieranno ad operare, predisponendo le delibere se non lo hanno già fatto. Per l'eterologa ci si comporterà come per la fecondazione omologa e i pazienti pagheranno un ticket intorno ai 500 euro».

Critico nei confronti dell' «inerzia dello Stato» il governatore del Veneto, Luca Zaia. «Abbiamo fatto una legge per la vita dando un segnale di civiltà e di umanità verso le coppie infertili - afferma Zaia - Non ci saranno differenze per i cittadini che potranno evitare costosi e a volte truffaldini viaggi della speranza all'estero per avere un figlio».

Le linee guida delle Regioni ricalcano abbastanza fedelmente i protocolli internazionali in materia. Anonimato del donatore che dovrà però essere rintracciabile per eventuali motivi di salute, restando comunque anonimo. All'eterologa potranno accedere le donne in età potenzialmente fertile, sconsigliata dopo i 50 anni. Stesse indicazioni per l'uomo. Al massimo la coppia potrà sottoporsi a tre cicli presso le strutture pubbliche. I donatori dovranno avere un'età compresa tra i 18 ed i 40 anni per gli uomini e tra i 20 e i 35 per le donne. Uno stesso donatore potrà dare luogo al massimo a 10 nascite.

Ovviamente la donazione dei gameti sarà un atto volontario e gratuito ma dato che comporta anche procedure invasive soprattutto per le donne è previsto un rimborso spese. Ora per il passo decisivo, l'inserimento dell'eterologa nei Livelli essenziali di assistenza, occorre una decisione del governo che dovrà prevedere una spesa di circa 7 milioni di euro all'anno per la copertura.

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