Eurocrociata di Salvini Flat tax e grandi opere: piano da 30 miliardi

Attacco a Bruxelles: «Basta con le letterine Lo spread? C'è chi tiene sotto scacco l'Italia»

Eurocrociata di Salvini Flat tax e grandi opere: piano da 30 miliardi

«Aspetto la lettera». Matteo Salvini ieri è tornato sull'ormai imminente richiamo della Commissione Ue al rispetto della regola del debito. «Come governo risponderemo sempre in maniera puntuale, decisa ed educata», ha aggiunto sottolineando che «se ci chiedono di aumentare le tasse la risposta è no, perché l'Italia è un grande Paese, siamo la seconda potenza industriale d'Europa, nonostante abbiano provato a fermarci in ogni maniera e abbiano massacrato il nostro sistema bancario, perché i tedeschi prima si sono sistemati le loro banche e poi hanno messo in difficoltà le nostre». L'intenzione è quella di «ragionare da pari a pari» anche se, a conti fatti, l'asse Ppe-Pse resta saldo.

Un obiettivo ambizioso, riaffermato incolpando della risalita dello spread la speculazione, in particolare di chi vuole che l'Italia rispetti le regole di bilancio europee. «Lo spread aumenta perché c'è chi tiene sotto scacco l'Italia e vuole che resti ancorata a regole vecchie», ha detto ricordando che dal 2012 al 2018 il debito pubblico è cresciuto di 300 miliardi a causa dell'ossequio alle norme comunitarie. «Gli italiani devono essere messi in grado di competere. Siamo tutti uguali? Non si capisce perché qualcuno debba speculare sulla pelle del Paese e degli italiani e qualcun altro debba pagarne le conseguenze», ha proseguito. Poi, rivolgendosi ai «signori di Bruxelles», ha dichiarato «finito il tempo delle letterine, dei richiami, del tu sei stato cattivo e vai dietro alla lavagna e rimani precario o disoccupato per 10 anni perché è questa la regola europea: riprendiamoci il diritto alla crescita e al futuro».

Alle premesse politiche sottostà un programma economico fondato sull'introduzione della flat tax per i redditi fino a 50mila euro. «Trenta miliardi di euro, questa è la proposta documentata centesimo per centesimo, studiata dagli economisti della Lega, che siamo pronti a portare in Consiglio dei ministri e in Parlamento», ha rimarcato specificando che «la riduzione fiscale» sarà applicabile ai redditi delle imprese e delle famiglie almeno fino a 50mila euro.

Prescindendo dalla sorpresa e dall'imbarazzo del premier Conte nel vedersi messo dinanzi al fatto compiuto, la proposta salviniana di fatto raddoppierà l'importo della prossima manovra economica che dovrebbe partire da una base di circa 40 miliardi di euro tra clausole di salvaguardia e stanziamenti per quota 100 e reddito di cittadinanza. In realtà, il costo della «tassa piatta» potrebbe essere inferiore se il leader leghista ha anticipato che «permetteremo regimi fiscali diversi, ognuno sarà libero di scegliere» alludendo all'ipotesi di consentire l'opzione tra l'attuale sistema di detrazioni e deduzioni e quello con aliquota unica a seconda del minore o maggiore carico fiscale. Il vero problema sarà politico: non solo per la necessità di confrontarsi con l'Europa («Moscovici ha usato parole più prudenti rispetto a qualche mese fa», ha fatto notare), ma anche per le obiezioni che già sono state mosse da fonti governative pentastellate che hanno subito obiettato sul costo eccessivo della flat tax.

«Se fra un anno saremo stati bravi, il debito sarà sceso e il Pil sarà salito», ha spiegato il vicepremier nella sua quotidiana diretta Facebook assicurando che «non aumenta l'Iva, non tassiamo la casa e i conti correnti».

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