RomaUsa una parafrasi calcistica Giovanni Toti per delineare l'atteggiamento di Forza Italia per la scelta dell'inquilino del Quirinale. «Se dobbiamo scegliere l'arbitro delle istituzioni, è giusto e assolutamente normale che venga indicato dalle squadre che partecipano al campionato, mi sembra una cosa così lineare», dice all'Adnkronos il consigliere politico di Berlusconi.
Il problema è sempre lo stesso: individuare un «nome di garanzia». «L'importante - aggiunge Toti - è sceglierlo insieme. Non pensiamo di sceglierlo noi. Ma il nome va condiviso».
Qualche sfumatura più polemica arriva da Il Mattinale , la newsletter elaborata dal gruppo di Forza Italia alla Camera. «La politica è fatta di rapporti di forza - scrivono i collaboratori di Renato Brunetta - anche quando si condividono gli obiettivi. Se l'obiettivo comune e di salute pubblica è avere oggi un presidente della Repubblica di garanzia che sostenga la pacificazione operosa verso un'architettura democratica condivisa ed efficace, è indispensabile la prosecuzione del Patto del Nazareno con altri mezzi. Visto che siamo a Natale e siamo sempre da quelle parti, diciamo che il Patto del Nazareno si trasferisce a Betlemme».
Al di là delle battute pseudo-natalizie, Berlusconi ed i suoi rilanciano proprio lo schema del Nazareno da replicare per il Quirinale. A conti fatti, i «fedelissimi» del Patto sulle riforme (nonostante le potenziali defezioni in uno schieramento e nell'altro) avrebbero i numeri per eleggere un capo dello Stato dopo le prime tre votazioni.
E sebbene non ci siano ancora stati contatti diretti sul tema fra i principali protagonisti, è assai probabile che a cavallo di Capodanno (o subito dopo) gli emissari dei leader potranno elaborare una prima scrematura sui nomi. Così da arrivare ad un nome condiviso.
Chi, al contrario, sta giocando una partita diversa ed opposta, è Matteo Salvini; che Roberto Calderoli designa «leader del centrodestra». «Io al Quirinale ci farei un museo», dice il segretario della Lega. «Diamo un gran segnale - aggiunge - non eleggiamo nessuno presidente della Repubblica nel 2015, tanto fa tutto Renzi». Ed annuncia che se proprio deve pensare ad un nome per il Quirinale, pensa a quello dell'ex calciatore Franco Baresi, bandiera del «suo» Milan. «Sicuramente sarebbe meglio di Prodi».
Quanto ai nomi indicati da Roberto Calderoli per il Colle, Bernardo Caprotti e Vittorio Feltri, osserva: «sarebbero finalmente nomi non di sinistra e non politici in carriera da quarant'anni».È la fiducia in Berlusconi secondo l'ultimo sondaggio Euromedia. Renzi è al 44%, Napolitano al 40,5, Salvini al 25,6 e Grillo al 17,5
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