La Francia ora vieta per legge le modelle ossute

Se ne parla oggi più di ieri, ma ancora non basta. Le curvy sono ancora troppo poche, un'eccezione. La maggioranza delle modelle continuano a sfilare pìu che magre, pelle e ossa. Alcune da malattia.

Isabelle Caro, modella e attrice francese era diventata il volto di questa subdola malattia. La ragazza che aveva posato nuda in uno spot anti-anoressia di Oliviero Toscani per la marca italiana Nolita non era riuscita a vincere. Era morta nel 2010. Da allora la Francia ha un conto in sospeso, una ferita aperta verso l'anoressia.

Oggi, dopo l'Italia, la Spagna e Israele, anche Parigi decide di prendersi a cuore la battaglia. A sostenere l'iniziativa è stato il deputato della maggioranza socialista Olivier Veran, che ha annunciato che presenterà due emendamenti alla riforma della sanità, in discussione in parlamento, contro la magrezza esagerata delle modelle e la propaganda pro-anoressia. Rischieranno fino a sei mesi di carcere i titolari di agenzie di modelle che faranno sfilare indossatrici troppo magre e ossute: è la novità di provvedimento voluto dal governo di Francois Hollande.

Nonostante un'industria della moda che vale decine di miliardi euro, Parigi ha deciso di seguire l'esempio di Italia, Spagna e Israele per proibire che le modelle siano troppo magre, diventando poi icone di riferimento per milioni di adolescenti a rischio anoressia.

«È importante che le modelle sappiano che devono mangiare bene e aver cura della propria salute, anche perchè le ragazze guardano a loro come ideale estetico», ha spiegato il ministro della Salute, Marisol Touraine. Non solo: prima di poter firmare un contratto, le modelle dovranno presentare un certificato medico che dimostri che il loro BMI, l'indice di massa corporea, è superiore a 18 (dunque, nel caso di un'indossatrice alta 1.75, che pesi non meno di 55 chilogrammi). Gli emendamenti prevedono anche multe per qualunque messaggio pubblicitario che in qualche modo incoraggi l'eccessiva magrezza. «È il momento che anche la Francia faccia qualcosa», ha spiegato ai microfoni di Bfm Tv il deputato, che è anche medico specializzato in neurologia. Un «messaggio- spiega il deputato- che veicola la moda, in cui le donne devono essere magre a un livello patologico per poter sfilare, è molto forte». «È intollerabile che si possa fare apologia della denutrizione», ha detto ancora Veran, ricordando che in Francia sono «tra 30 e 40 mila» le persone che soffrono di anoressia, in gran parte adolescenti. La maggior parte delle modelle muove i primi passi nella moda affidandosi proprio alle agenzie che si occupano di procurare contatti e ingaggi con le principali Maison. Spesso però le agenzie non sembrano verificare lo stato di salute delle proprie reclute.

Già due anni fa in Brasile l'agenzia «Star Models» denunciava l'anoressia nel sistema moda incitando le modelle a mangiare con lo slogan «Non siete un bozzetto. Dite no all'anoressia». La campagna ha riscosso successo ovunque, e in Italia sono molti i brand che hanno detto di aver chiuso la porta in faccia a modelle troppo emaciate, inneggiando a una bellezza sana.

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