RomaViviana Beccalossi, oggi assessore al Territorio con Fratelli d'Italia per Roberto Maroni e già vicepresidente della Lombardia quando non aveva neanche trent'anni, non intende assistere in silenzio allo sgretolamento del centrodestra e lancia un appello per l'unità a tutti coloro che non vogliono morire renziani e chiede anche a Matteo Salvini di farsi promotore di questo appello.
Beccalossi come sta la Destra?
«Siamo messi peggio del '91 quando Gianfranco Fini si candidò per disperazione a Brescia pur di prendere qualche voto in più. L'Msi aveva toccato il minimo storico ma ora è peggio e parlo della coalizione di centrodestra, non ci sono idee, non ci sono progetti, non si vedono prospettive».
E non c'è un leader come Renzi.
«Ma potrebbero essercene addirittura tre se ritroviamo un'unità di intenti».
Un tris da contrapporre alla sinistra: Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia?
«Salvini c'è. La Lega è il partito che in questo momento ottiene i migliori risultati e anche Roberto Maroni ha dimostrato le sue capacità in più occasioni. Non sono così convinta che al Sud possa avere successo ed infatti Salvini lì non sta strutturando un partito. Ma c'è anche Giorgia Meloni. È lei che alla presenza della Le Pen ha discusso con Salvini la possibilità di trasformare la manifestazione fissata per il 28 febbraio a Roma in una grande prova generale di unità per il centrodestra. Dovrebbe essere l'appello per un fronte antirenziano e per seppellire definitivamente il patto del Nazareno. La Meloni si è detta contenta della decisione di Fi di rompere con Renzi: speriamo non cambino idea».
L'appello vale anche per Ncd?
«È rivolto a tutti: da Fi agli scontenti dell'Ncd. Penso a Barbara Saltamartini. Mi auguro che Salvini continui il percorso iniziato con la candidatura condivisa di Feltri al Quirinale. Se invece pensasse alla crescita della Lega a discapito di un fronte unito del centrodestra, facendo prevalere l'egoismo sulla volontà di battere la sinistra allora saremmo suoi strenui avversari».
Tre leader: Salvini, Meloni e per Forza Italia a chi ci si può appellare?
«Tutti si aspettano che dica Fitto. Ma invece punto ancora sulla capacità di Berlusconi che ha saputo fare da collante in passato. E mettere d'accordo Fini, Bossi e Casini non deve essere stato facile».
Un centrodestra capace di riconquistare i moderati sedotti da Renzi?
«La maggioranza degli italiani non è di sinistra e non lo voterà mai. Noi dobbiamo soltanto riuscire a riportare alle urne i nostri elettori delusi».
La prima occasione per farlo?
«Le regionali in Veneto. Salvini non dovrebbe porre diktat e veti sull'Ncd. Guardiamo alla Lombardia dove il centrodestra unito sta lavorando bene».
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