Un ciclone attraversa gli Stati Uniti ma non è affatto detto che sia l'apocalisse. Si chiama Donald Trump, il nuovo barbaro. L'America con le ultime primarie del super martedì conferma il suo crescente gradimento per lui e non soltanto della classe meno istruita. Arrivano le truppe dell'alto ceto medio e di milioni (in proiezione) di operai delusi e disoccupati, di donne single con figli, di disoccupati spiazzati dall'immigrazione clandestina che è diventata un enorme tema sociale e non soltanto di accoglienza e ordine pubblico. Oggi possiamo provare a chiederci: e se alla fine vincesse davvero lui, Trump il matto, il gaffeur, contro cui sono subito scesi in campo gli esorcisti di sinistra e i conservatori snob. L'accusa contro l'uomo che si è candidato da solo e sta andando avanti da solo è la solita: Trump è «populista« e parla «alla pancia» del popolo. Il New York Times, che è un giornale liberal, di sinistra per i parametri europei, ma profondamente onesto, registra con leale stupore quel che dicono gli elettori che hanno sempre votato per i democratici. Perché quello è il suo bacino elettorale: gli americani in fuga dal partito di Obama e Clinton perché odiano ormai la politica e DC, cioè la capitale Washington, sede della corruzione. È sbarcata in America l'antipolitica nella persona di un imprenditore di successo. Come possiamo immaginare un'America guidata da Donald il barbaro, il costruttore Trump? Proviamo ad immaginarla seguendo progetto e discorsi di Donald Trump.
IL MURO
Al primo posto va citato ovviamente il famoso muro con il Messico che tanto ha addolorato a Sua Santità che preferisce i ponti. Il messaggio politico che Trump impone con quell'idea che molti considerano illiberale è: dobbiamo essere noi a governare il flusso migratorio e non vogliamo più essere governati. E così stronchiamo con una parte della criminalità, traffico di droga e prostituzione schiavista, la concorrenza insostenibile dei clandestini sul mercato del lavoro.
LA CLASSE MEDIA
Al secondo posto, la tutela della middle class, dell'americano medio che si sente bastonato da milioni di illegali che non rispettano le regole che lui ha sempre rispettato, spremuto dall'Internal Revenue Service (l'«Equitalia statunitense» che è peggio dell'Fbi) e per di più insicuro a casa sua e nel mondo dove essere americano è un fattore di rischio.
LE TASSE
Trump ne promette un abbattimento drastico per aumentare la liquidità e far crescere gli stipendi. Niente tasse per chi è single e guadagna meno di venticinquemila dollari l'anno, o se ha famiglia, fino a cinquantamila. I beneficiari di una tale riforma sarebbero circa 75 milioni. Poiché è creativo, Trump ha inventato una irridente formula burocratica - I win, ho vinto io - da apporre sulla dichiarazione dei redditi: caro Irs, ho spezzato le catene e sono libero di spendere. Basta tasse per chi è morto: sono soldi di famiglia. Per finanziare questa riforma Trump promette di castigare la condotta di enormi aziende come Microsoft e Hewlett-Packard che per una strategia fiscale fanno viaggiare i loro soldi e aziende su e giù per il Paese, aprendo e chiudendo filiali, e dunque assumendo e poi mettendo sulla strada i lavoratori.
LE ARMI
Difesa delle leggi e della Costituzione, più facile a dirsi che a farsi perché la Costituzione americana contiene con il secondo emendamento il diritto a portare (quasi) liberamente le armi. Trump non è un fanatico delle armi come Ted Cruz, il suo tallonatore che ha pubblicato con il suo volto su You Tube un'originale ricetta per cuocere il bacon: arrotolare la pancetta di maiale sulla canna della propria mitragliatrice e farla friggere con il calor rosso di trentamila colpi sparati in giardino.
LA POLIZIA
Ripristino delle forze di polizia specializzate, al di là di quelle cittadine, di contea, di Stato. Non è possibile, dice Trump, che la polizia di Los Angeles disponga di diecimila agenti e l'ICE (la polizia che dovrebbe controllare su tutto il territorio l'immigrazione clandestina) ne abbia meno della metà. Nei piani di Trump gli agenti della rinata ICE devono semplicemente scovare i clandestini ovunque si trovino e rispedirli al paese d'origine con una prima tappa in prigione. Questo è, con il muro del Messico il punto più contestato dale sinistra e da Hillary Clinton che vorrebbe porte aperte e sanatoria per tutti, visto che la cifra delle presenze illegali in Usa è di circa undici milioni. L'ICE dovrebbe dunque diventare una forza più potente del Federal Bureau of Investigation per combattere, se occorre a mano armata, le grandi gang come MS-13 e la banda della 18ma strada, composte da illegali armati che controllano vasti territori cittadini dai quali la polizia normale si tiene a distanza. È forse per questo motivo che Trump trova nuovi elettori fra i milioni di precari cui fa intravedere posti di lavoro sicuri, al posto di quelli clandestini, sottopagati e a rischio criminalità.
IUS SOLI
Anche quello va abrogato: non basta essere nati in America per essere americani. Il figlio di un clandestino non è americano. Pugno di ferro anche per i milioni di stranieri che hanno un visto di lavoro o di studio e poi non se ne vanno più. Chi li cerca e li caccia? Io, risponde Donald il barbaro che ripete: gli americani ne hanno piene le scatole di essere emarginati e sfruttati in casa loro, e per di più odiati dal resto del mondo.
MINORANZE
Trump promette un'energica politica di sostegno per gli afroamericani e i latinoamericani condannati a un incessante declino mentre emergono minoranze più aggressive. È un punto importante perché Trump, criticato per non aver respinto il gradimento del capo del Ku Klux Klan, dice di volere la rinascita dei neri e dei cittadini di origine latina, che dal 1960 ad oggi sono passati da una percentuale di impiego del 70 per cento, al 40. Oggi gli adolescenti neri disertano la scuola superiore in massa perché sentono che alla fine della scuola non c'è lavoro a causa del racket del lavoro clandestino e dequalificato.
L'America che sogna Trump e che fa sognare i suoi elettori è insomma quella di una grande middle class laboriosa, che si senta al sicuro da invasioni incontrollate e dal terrorismo contro il quale Trump annuncia non la lotta, ma l'annientamento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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