Napoli - Cercavano la fortuna ma hanno trovato la legge i dipendenti del Comune di Giugliano coinvolti in una maxi-inchiesta per assenteismo che ha letteralmente svuotato, in alcuni casi, interi uffici di Corso Campano.
Le telecamere dei carabinieri li hanno immortalati mentre tentavano in tabaccheria il colpo della vita coi «Gratta e Vinci» invece di sbrigare pratiche e fascicoli seduti alla scrivania. Oppure mentre s'intrattenevano, nei pressi del Municipio, pur risultando regolarmente in servizio, a chiacchierare e a sorbire la classica tazzulella di caffè.
In totale gli indagati sono cinquanta, di cui 44 impiegati e sei tra dirigenti e funzionari. Questi ultimi sono accusati di omesso controllo per non aver segnalato alle autorità competenti i comportamenti illegali dei loro diretti subordinati. Per diciotto indagati, ai quali sono state contestate le più gravi ipotesi di truffa aggravata e falsa attestazione o certificazione in concorso, la Procura di Napoli Nord ha chiesto e ottenuto dal gip misure di sospensione dal servizio. Tutti costoro avranno la possibilità di ricorrere al Tribunale del riesame ma i tempi per la decisione non saranno inferiori alle due settimane. Il capo dei pm di Aversa, Francesco Greco, ha emblematicamente parlato di «sistema-Giugliano» e di un «grave quadro indiziario» che avrebbe procurato un danno erariale di oltre 100mila euro nell'arco di un anno.
Le scene che si sono svelate ai militari dell'Arma sono quelle classiche della letteratura sui «furbetti del cartellino»: mazzi di badge strisciati in serie, fogli di presenza taroccati e coperture omertose tra colleghi.
Il contesto nel quale si sono mossi gli investigatori, infatti, è stato caratterizzato da un'elevata vischiosità. Molti del livello amministrativo, secondo gli inquirenti, sapevano ma nessuno ha mai avuto il coraggio di denunciare. «Ci prepariamo ad assumere tutti i provvedimenti che la legge ci consente ha annunciato il sindaco Antonio Poziello (Pd) e da domani dovremo immaginare nuovi modi per assicurare la funzionalità della macchina amministrativa».
«I provvedimenti colpiscono per la gravità e la quantità ha aggiunto il primo cittadino specie se rapportati ad un organico già di per sé ridotto ed insufficiente».
Per l'assessore alla Legalità ed ex capocentro della Direzione Investigativa Antimafia di Napoli, Adolfo Grauso, «non saranno tollerate condotte contrarie alla legge anche e soprattutto per rispetto ai tanti dipendenti comunali che, con abnegazione e spirito di sacrificio, operano in condizioni difficilissime
per venire incontro alle esigenze dei cittadini».«L'Amministrazione è chiamata a una sfida complessa ha concluso Grauso e sarà necessario il massimo dell'impegno per gestire i vuoti d'organico che si sono venuti a creare».
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