Coronavirus

La grande industria è già pronta a ripartire: mascherine, "tracciamento" e test seriologici

Fca, Ferrari, Fincantieri, Marelli e altri aspettano solo la fine del lockdown

La grande industria è già pronta a ripartire: mascherine, "tracciamento" e test seriologici

Cnh Industrial, il gruppo che fa capo a Exor e produce macchine agricole, movimento terra, camion e motori, è per ora l'ultimo, in ordine di tempo, ad aver siglato con i sindacati (Fim, Fiom, Uilm, Fismic, UglM e Aqcf-R) l'accordo sulle linee guida per affrontare l'emergenza Covid-19.

L'intesa è già stata sottoscritta da Fca, Ferrari, Leonardo (l'attività, in questo caso, è continuata seppur a ranghi ridotti), Fincantieri, General Electric-Nuovo Pignone, Marelli, Ducati, Hitachi Rail, Ferretti, Bobst (San Giorgio Monferrato, nell'Alessandrino) e LFoundry (Avezzano, in provincia dell'Aquila). A queste realtà se ne aggiungeranno altre nelle prossime ore. Nel momento in cui arriverà il semaforo verde da parte del governo, questi gruppi (Leonardo, come detto, non si è mai fermato) sono pronti a rimettere in moto gradualmente le rispettive macchine industriali e, soprattutto, a far tornare sulle linee di produzione - in piena sicurezza - la forza lavoro: mascherine, guanti, igienizzazione e sanificazione degli ambienti, controlli ai varchi e misurazione della temperatura.

Ma c'è anche l'app, come nel caso di Ferrari, che consente di tenere sotto controllo eventuali sintomi da infezione e di tracciare gli spostamenti della persona.

Allo stato dell'arte, secondo Marco Bentivogli, segretario generale di Fim Cisl, quello siglato ieri da Cnh Industrial, che sintetizza i provvedimenti decisi da Fca e la parte più innovativa proposta da Ferrari, è l'accordo che è andato più di tutti oltre le linee di salvaguardia previste. Nel caso di Cnh Industrial, c'è anche la possibilità di partecipare a una sperimentazione, presso Iveco Defense, a Bolzano, di test sierologici volontari, previo un incontro di verifica in sede locale e nel rispetto di tutte le normative. Tra gli altri punti: tutele per i soggetti più vulnerabili per condizioni di salute, il confronto con le istituzioni locali affinché garantiscano trasporti collettivi adeguati nonché il principio della rotazione nell'applicazione della cassa integrazione. I provvedimenti dureranno sino alla fine dell'emergenza, con la possibilità di intervenire sulla base delle evoluzioni della scienza e delle indicazioni delle autorità sanitarie.

«Un tema importante è quello dei trasporti - afferma Bentivogli -. È necessario rendere obbligatorio l'utilizzo di guanti e mascherine sui mezzi pubblici e sulle auto con più di una persona. Questo punto lo facciamo inserire in tutte le intese. A prescindere dalle distanze, dovremo convivere con questi strumenti sino alla fine dell'emergenza».

Ma quali mascherine bisogna indossare sui posti di lavoro? «Dipende dalla produzione - risponde il sindacalista -: il tipo di mascherina è individuato in base al tempo di lavoro e alla distanza tra i lavoratori. Si ragiona su turni più brevi allo scopo di ridurre le persone contemporaneamente in azienda, utilizzando il tempo della ripresa per contrattualizzare lo smart working.

Chi ha ricorso al lavoro da remoto sta andando molto bene: così facendo crescono produttività e benessere aziendale».

Commenti