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Grasso: "Sì a un governo con M5S e Pd"

Secondo Piero Grasso "contribuire eventualmente ad un’alleanza di governo deve essere il mezzo per produrre la forte inversione di rotta che auspichiamo e non certo una scorciatoia per ricavare qualche poltrona in più. Il governo come mezzo, non come fine”

Grasso: "Sì a un governo con M5S e Pd"

“Il nostro obiettivo è recuperare più voti possibili dagli elettori demotivati e non rappresentati del centrosinistra e poi cercare di riprendere quei voti di sinistra andati verso i Cinque Stelle per protesta, per indignazione, per mancanza di riferimenti elettorali progressisti". Piero Grasso, presidente del Senato e leader di Liberi e Uguali, in un'intervista a La Stampa, lancia la sfida ai grillini e si propone di "andare incontro a chi pensa che il cambiamento si ottiene attraverso le istituzioni e non aprendole, come una scatoletta di tonno!”.

Ciò non significa una chiusura preconcetta all'ipotesi di un'alleanza con il Movimento Cinquestelle. Anzi, Grasso apre a quest'eventualità e alla possibilità che nel nuovo governo trovi spazio anche un Pd de-renzizzato: “Guardare genericamente al futuro non appartiene al mio pragmatismo e dopo il voto voglio vedere forze in campo, numeri e soprattutto i programmi. Noi saremo una forza di governo responsabile, ferma sui contenuti". Secondo il presidente del Senato "contribuire eventualmente ad un’alleanza di governo deve essere il mezzo per produrre la forte inversione di rotta che auspichiamo e non certo una scorciatoia per ricavare qualche poltrona in più. Il governo come mezzo, non come fine”. “Non condivido - sottolinea - questa diversità tra sinistra-sinistra e sinistra di governo. L’etica della responsabilità? È un dovere dire sempre la verità ai cittadini. Noi non proporremo soluzioni irrealizzabili, ma alcune esigenze sociali sono irrinunciabili, anche perché le ricette neo-liberiste si sono dimostrate inefficaci". "Per questo Paese - conclude Grasso -serve un Piano di sostenibilità ambientale, la messa in sicurezza del territorio, a partire dalle scuole e un piano per il Welfare che ripensi a quanto è cambiata la vita di donne e uomini. Quindi non bonus bebè, ma un piano straordinario di asili e orari flessibili per i genitori. Riforme strutturali, non una tantum elettorali.

Dare diritti a milioni di giovani nella morsa della precarietà".

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