Harry e Meghan, ossessione privacy: "Parto in ospedale in gran segreto"

Il principe avrebbe portato la consorte in clinica senza avvisare nessuno, sfuggendo ai paparazzi. Bocca cucita sul travaglio

Harry e Meghan, ossessione privacy: "Parto in ospedale in gran segreto"

Il piccolo, salvo imprevisti, sarà presentato al mondo oggi, le porte aperte ai teleobiettivi durante un set fotografico con mamma e bambino due giorni dopo la nascita, perché Meghan pare consideri «arcaica» la consuetudine di posare qualche ora dopo il parto (seguita dai cognati William e Kate). Intanto a Corte, oltre che la nascita del suo primogenito, in attesa di nome ma ormai conosciuto da tutti come Baby Sussex, Harry potrebbe aver festeggiato un altro successo. Il principe batte i paparazzi: 1-0. L'impresa gli è riuscita, dicono le indiscrezioni, in attesa di regale conferma. Il duca di Sussex ce l'avrebbe fatta a portare la sua Meghan fuori dal Castello di Windsor in segreto, per partorire in ospedale invece che a casa (fuori programma rispetto alle intenzioni della mamma), riuscendo eroicamente a sfuggire ai teleobiettivi indiscreti dei bracci armati dei tabloid e dei curiosi in attesa. Una vittoria non da poco per l'ex cavallo pazzo, oggi fiero papà, che non ha mai perdonato agli squali del gossip di aver reso la vita della madre Diana impossibile e aver contribuito alla sua fine in quell'inseguimento nel tunnel dell'Alma di Parigi, dove morì in un incidente d'auto, nel tentativo di sfuggire ai fotografi.

Meghan e Harry ce la stanno mettendo tutta per fare a modo loro e vincere la battaglia della privacy, considerata cruciale dai due, come hanno sottolineato ai tempi della gravidanza, quando in una nota ufficiale scrissero di «aver preso la decisione personale di voler tenere privati i progetti sull'arrivo del loro bambino». Complice l'orario (Baby Sussex è nato alle 5.26 ora inglese, le 6.26 del mattino in Italia), Harry sarebbe riuscito a sgattaiolare fuori dal palazzo con gli uomini della sicurezza anche grazie a una serie di accorgimenti importanti. Avrebbe tenuto gli anziani reali all'oscuro delle sue mosse per filare dritto alla Portland Clinic di Londra, dove potrebbe aver speso 18mila euro (per un pacchetto base) e fino a 23mila euro per una (probabile) degenza di lusso. Del parto non si sa nulla. Qualcuno sospetta che il travaglio non sia mai arrivato e potrebbe essersi trattato di parto indotto. Anche perché l'annuncio vero e proprio non è mai arrivato, a differenza dei parti di Kate, di cui si è saputo tutto, minuto per minuto, per via ufficiale. Stavolta no. Il primo annuncio di allerta al mondo sull'erede di Meghan e Harry è arrivato nel pomeriggio con un messaggio volutamente ambiguo, diffuso dal Palazzo: «La duchessa ha cominciato il travaglio nelle prime ore del mattino». Tutto vero. Con qualche omissis non irrilevante: il piccolo al momento della notizia era già nato. Il lieto evento era avvenuto otto ore prima. Ai cancelli del palazzo reale, il cartello che dava la notizia è apparso solo due ore dopo che la coppia aveva già annunciato ai suoi la nascita su Instagram, addirittura 12 ore dopo il parto. E per carità: niente nome dei medici sull'annuncio esibito su cavalletto, come è toccato ai tre royal baby di William e Kate.

Harry e Meghan approfittano del privilegio di non avere il privilegio di diventare re e regina (sia Harry sia il neonato, settimo in linea di successione, difficilmente saliranno sul trono) e si permettono il lusso di ignorare consuetudini e aggirare protocolli. Ma è chiara ormai la volontà della coppia di gestire tempi e circostanze del circo mediatico, e di tentare, per quanto possibile, di prenderne la regia.

Potrebbero azzardare anche col nome: oltre ai soliti quotati Alexander e Arthur, agli storici Philip, Albert e James, potrebbero stupirci con qualcosa di meno tradizionale e più americano. Qualcuno suggerisce Spencer (il cognome da nubile di Diana). Il titolo nobiliare del piccolo sarà probabilmente «Duca di Dumbarton», a meno che la regina non deciderà altrimenti.

Per il resto, su una cosa i neogenitori non saranno per nulla differenti ai comuni mortali. Glielo ha ricordato William, congratulandosi con il fratello Harry: «Benvenuto nel club dei morti di sonno che è la genitorialità».

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