"I criminali si mettono le etichette per avere una copertura politica"

L'ex capo dei Servizi Mario Mori: definirsi fascisti o antifascisti fa comodo

"I criminali si mettono le etichette per avere una copertura politica"

Roma - Per il generale Mario Mori, ex direttore del Sisde ed ex comandante del Ros, l'idea del ministro dell'Interno, Marco Minniti, di prorogare di due anni i vertici dei Servizi italiani è condivisibile.

Non sarebbe meglio cambiarli subito?

«Mi pare che la scelta sia coerente con l'impostazione del ministero dell'Interno fino a oggi. È chiaro che, in un momento che si prospetta non facile per la politica italiana, avere una continuità sia importante. Così si consente ai nuovi governanti di scegliere i propri direttori dei servizi segreti».

Per i Cinque stelle dietro al caso rimborsi ci sono gli 007 italiani. È così?

«Una teoria vecchia quanto i Servizi. Lascia il tempo che trova. In queste vicende bisogna documentare. Se qualcuno riesce a documentare, allora ne parli».

Si è parlato anche del sospetto di fondi dai servizi segreti russi alla Lega. È cosa fondata?

«È certo che i grandi Paesi, non solo quindi la Russia ma anche gli Stati Uniti, di fronte a interessi strategici possano cercare di intervenire nella politica delle nazioni di loro interesse. Che poi ci riescano è un'altra faccenda, ma nessuno si dovrebbe scandalizzare. Lo si dovrebbe fare, semmai, se qualcuno dell'ambiente dimostrasse che l'operazione è stata portata a termine».

Caso Regeni. Scopriremo mai la verità?

«Sì, la troveremo. Io penso sia stato molto opportuno, se non addirittura tardivo, il rientro dell'ambasciatore italiano al Cairo. Finché non è tornato l'ambasciatore si confrontavano due realtà dal punto di vista giudiziario che parlavano due lingue completamente diverse. La mediazione può essere solo fatta dalla politica. Certo è un compito difficile, perché non ci sono solo problemi di natura criminale, ma anche politica e strategica. L'omicidio Regeni è frutto di contrasti, probabilmente ancora in corso, nelle alte gerarchie istituzionali egiziane. Prima il problema lo devono risolvere loro, poi si risolverà anche il caso Regeni».

In questo 2018 ci sarà anche l'arbitrato internazionale sul caso dei marò. I due fucilieri torneranno in India?

«Il governo italiano è stato debole in questa e altre vicende e sconta il fatto che siamo una nazione che non ha un potere economico e militare tale da poter scegliere una propria politica. Bisogna appoggiarsi sempre a qualcun altro. Penso, però, che i due marò non torneranno più in India».

Il fascismo sembra risorto. E anche l'antifascismo. Che ne pensa?

«Che la situazione politica sia effervescente è indubbio, per cui è

ovvio che da una parte e dall'altra della barricata ci siano teste calde. In questa circostanza fa comodo dichiararsi fascisti o antifascisti perché è una bella copertura politica. In effetti sono dei criminali e basta».

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