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I magistrati sul web: "Ora Greta e Vanessa restituiscano il riscatto"

Toni forti nel dibattito tra le toghe: "Le signorine della Siria devono risarcire il danno, venga applicato il Codice civile"

I magistrati sul web: "Ora Greta e Vanessa restituiscano il riscatto"

Roma - Basta che uno getti il sasso, nello stagno delle mailing list dei magistrati, e sulle «Signorine della Siria» si apre un dibattito. Dai toni forti e recriminatori. Perché molte toghe si chiedono se Greta e Vanessa debbano restituire il riscatto pagato dallo Stato per salvarle dai rapitori in Siria. Non per principio, ma in punta di diritto. Lo Stato, si dice, non è padre né madre.

Un po' per provocazione, un po' per esercizio giuridico, gli interventi si moltiplicano. C'è chi ricorda tre Paesi dei più avanzati dove si chiede l'indennizzo: sono Svizzera, Germania e Giappone. Se in Italia questo non è previsto, per un magistrato si potrebbe applicare l'articolo 2043 del codice civile, sul Risarcimento per fatto illecito, che recita così: «Qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno».

Quale sarebbe l'atto illecito? Basta il fatto, risponde una toga, di non avere avvertito del viaggio in zona di dichiarato rischio, fregandosene dei divieti e delle raccomandazioni delle autorità. Questo è un fatto «non lecito», assicura un magistrato piuttosto bellicoso. Che poi si chiede se, in questo caso, le «Signorine» avevano un'assicurazione che copre i loro sventati spostamenti nella missione «fai da te». Quanto sarà stato il riscatto, 12-15 milioni? Il ragionamento va avanti con esempi: se il gattino di un tale va sull'albero, i vigili del fuoco lo riprendono e poi mandano giustamente la fattura. Se uno si arrampica sulla ferrata in montagna, magari in ciabatte, il Soccorso alpino lo salva e poi chiede il codice fiscale.

A Berna, a Berlino e a Tokio si comportano così per gli ostaggi che non sono mandati in zona di guerra dallo Stato o da organizzazioni internazionali, ma rischiano troppo da soli.

Qualcuno tra i magistrati ragiona sulla possibilità di applicare, invece, l'articolo 2041 del codice civile. Quello su «Azione generale di arricchimento» che obbliga «chi, senza una giusta causa, si è arricchito a danno di un'altra persona» a versare un indennizzo parametrato. Ma sarebbe una forzatura, ammettono i giuristi. Ci vorrebbe una legge ad hoc .

E poi: nel caso di Vanessa e Greta, che nel video hanno espressamente chiesto di essere salvate, il salvataggio della vita o la tutela dell'incolumità personale si può inquadrare nell'azione di arricchimento, che ha piuttosto carattere patrimoniale? Certo, la vita vale più del patrimonio.

La questione giuridica, insomma, è complessa. Ma calzante sembra un parallelo: perché lo Stato blocca i beni alle famiglie delle vittime di sequestro da parte di terroristi «interni» e non prende una chiara posizione su quelli «esterni», facendo intervenire i Servizi?

Sembra una disparità di trattamento lampante, mentre il riscatto è sempre lo stesso e alimenta il mercato del sequestro e il terrorismo stesso. Insomma, le armi che poi fanno molte altre vittime vengono pagate con quei soldi già all'origine sporchi di sangue. Qualcuno cita il caso della giornalista Giuliana Sgrena, costato non solo denaro ma la vita un funzionario dello Stato. Qualche altro magistrato ricorda che nel Basso Medioevo alcune confraternite religiose riscattavano gli schiavi dai saraceni. E lo stesso Francesco d'Assisi andò a parlare per questo con il sultano, con gravi rischi. Oggi, non può essere preso d'esempio, lui era un Santo.

Tra le toghe ci sono tanti padri e soprattutto madri, che si fanno sentire con il sospetto che ci sia un po' di maschilismo verso le due «Signorine». Magari due giovanotti non sarebbero apparsi altrettanto sventati e indifesi? E inevitabile arriva la domanda: se nella stessa situazione si trovassero figlie vostre?

Il diritto, però, non lascia spazio a sentimentalismi e i più rispondono: lo Stato non può ragionare in base al sentimento materno-paterno, deve tener conto dell'uso che i terroristi faranno dei soldi del riscatto.

 

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