Indagato dopo offese dell'Anpi Salvini: "Sto col generale Riccò"

ll ministro dell'Interno si schiera con il generale indagato perché ha lasciato le celebrazioni del 25 aprile per le offese dell'Anpi

Indagato dopo offese dell'Anpi Salvini: "Sto col generale Riccò"

"Io sto con chi indossa la divisa". Matteo Salvini si schiera al fianco del generale di brigata Paolo Riccò, finito indagato dalla Difesa perché ha lasciato le celebrazioni del 25 aprile a Viterbo dopo aver ricevuto offese e insulti dall'Anpi.

"Io sto con chi indossa una divisa, con le Forze dell’Ordine e in questo caso con le Forze Armate, che rischiano la vita in Italia e all’estero per il nostro Paese. Il mio abbraccio al generale Riccò e ai suoi uomini, la mia stima per la scelta di non restare indifferente di fronte a parole ed offese inaccettabili", ha detto il ministro dell'Interno e vicepremier leghista, "Altro che 'comportamento inadeguato', il generale ha agito con coerenza e lealtà”.

Lo scorso 25 aprile, il presidente dell'Anpi locale, Enrico Mezzetti, aveva accusato lo stesso Salvini di usare la sicurezza "come una bandiera di parte", se l'era presa con Silvio Berlusconi e infine con l'esercito responsabile - a suo dire - di crimini durante la Seconda guerra mondiale, oltre che con i caduti all'estero. A quel punto, mentre i presenti intonavano "Bella ciao", il generale Paolo Riccò ha dato l'ordine di rompere le righe e si è allontanato con i soldati.

Per questo oggi dal gabinetto di Elisabetta Trenta sarebbe partita un'istruttoria nei suoi confronti e ora il generale rischia un provvedimento disciplinare. Il ministro si difende parlando di notizia "strumentalizzata" e "non esatta". "Non è stata aperta alcuna inchiesta" fermo restando "la procedura di accertamento dei fatti", sottolinea in un lugno post Facebook, "Conosco il Gen. Riccò e lo stimo professionalmente; non conosco invece l'oratore, ovvero il presidente dell'Anpi locale Roberto Mezzetti, ma personalmente credo che entrambi abbiano adottato comportamenti non adeguati al contesto delle celebrazioni.

I militari dovrebbero rimanere sempre al di fuori delle dispute di natura politica, non essere oggetto di strumentalizzazioni e costituire garanzia per le libere e democratiche espressioni di idee e opinioni". La notizia ha suscitato però le ire di Salvini e di tutta la Lega. E si innesta nei già numerosi contrasti tra il Carroccio e la Trenta.

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