Con il 90% di vaccinati e con la platea degli anziani fragili coperti anche dalla terza dose, il governo ipotizza di allentare l'obbligo di green pass, limitandolo ad alcune categorie in condizioni di rischio alto. Ad esempio per gli operatori sanitari, l'accesso alle Rsa o ad eventi particolarmente affollati. Ma a questo punto davvero sembra sia impossibile raggiungere quel traguardo soltanto attraverso la persuasione e dunque resta in piedi l'extrema ratio dell'obbligo vaccinale, come ha ribadito anche ieri il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. Un obbligo mirato anche in questo caso per chi lavora a contatto con il pubblico. La campagna vaccinale sembra aver raggiunto lo «zoccolo duro» rappresentato da chi non vuole vaccinarsi. Tra i 30 e i 59 anni la percentuale più alta di non vaccinati: quasi quattro milioni e mezzo di persone che da mesi vengono spinte, senza successo, alla profilassi anche con uno strumento come il green pass che condiziona chi non è vaccinato. Eppure quel muro non crolla: da quando è scattato l'obbligo la curva delle somministrazioni delle prime dosi è in continua discesa.
Ieri il premier Mario Draghi nel ringraziare tutti gli operatori del terzo settore ha nuovamente ribadito l'importanza della profilassi: «Grazie alla campagna vaccinale, abbiamo superato i momenti più difficili. L'Italia ha riaperto e sta ripartendo, ma non possiamo dimenticare chi ha sofferto o soffre tuttora», ha detto il premier. E ieri ha lanciato l'ennesimo appello il commissario all'emergenza, Francesco Paolo Figliulo. «Stiamo riscoprendo la normalità grazie all'effetto di una campagna vaccinale senza precedenti, che ha portato in pochi mesi a proteggere oltre 46,5 milioni di italiani, che rappresentano oltre l'86% della popolazione over 12 - dice Figliuolo - Il nostro obiettivo è sfondare la quota dell'86% e andare al 90%». Con il ritmo attuale di prime dosi, tenendo conto anche della seconda dose la copertura totale per il 90% non sarà raggiunta neppure alla fine dell'anno. Il commissario ha anche sottolineato l'importanza dell'inizio della somministrazione della terza dose a partire da fragli e over 60.
Tra i non vaccinati la Fondazione Gimbe segnala circa 90mila insegnanti, il 6%, e oltre 1,2 milioni di ragazzi tra i 12 e i 19 anni, in età scolare, pari al 27% della popolazione di quella fascia d'età. Circa 250mila studenti hanno ricevuto la prima dose e sono in attesa della seconda. «Nelle scuole non esiste il rischio zero di contagio ma è possibile minimizzarlo tramite un approccio multifattoriale integrando differenti interventi di prevenzione individuale e ambientale», evidenzia Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe.
L'analisi dei dati settimanali raccolti dall'Istituto Superiore di Sanità nel periodo 4-17 ottobre 2021, registra nella fascia d'età 0-19 anni 8.857 casi, di cui 99 ospedalizzati, 3 ricoveri in terapia intensiva e nessun decesso. Casi e ricoveri sono in diminuzione nelle ultime 4 settimane e dunque, osserva Renata Gili, che analizza i dati per Gimbe, i timori legati ad eventuale recrudescenza del virus a causa della riapertura delle scuole al momento sono smentiti. La copertura vaccinale del personale scolastico e degli studenti ha frenato la circolazione del coronavirus anche fra gli scolari under 12 per i quali non ci sono ancora vaccini autorizzati. Sono 3.064.
055 gli studenti completamente coperti dalla profilassi. Le percentuali dei non vaccinati variano molto da regione a regione: si va dal 19,6% della Sardegna al 43,8% di Bolzano. Anche per gli insegnanti la maglia nera spetta a Bolzano con il 21,1% dei docenti non vaccinati.
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