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L'acqua sulla Luna? Abbastanza da dissetare le colonie che ci vivranno

La Nasa: presente in un'area di 40mila kmq al Polo Sud e "relativamente" accessibile

L'acqua sulla Luna? Abbastanza da dissetare le colonie che ci vivranno

L'annuncio arriva quando in Italia è pomeriggio, e scuote la comunità scientifica mondiale: c'è acqua sulla Luna, e ce ne sarebbe «abbastanza da dissetare intere future colonie», rinchiusa in piccoli involucri di vetro o roccia e disseminata per ben 40mila km quadrati nelle vicinanze del Polo sud.

Secondo la Nasa, quindi, l'acqua potrebbe essere più accessibile del previsto: un'autentica svolta per le future missioni umane, che sotto il nome di Artemis dall'anno prossimo inizieranno l'iter per portare nuovamente l'uomo sul nostro satellite nel 2024. Le novità sono contenute in due studi pubblicati su Nature Astronomy. Il primo, coordinato dall'agenzia spaziale, dimostra la scoperta inequivocabile della «firma» della molecola di acqua, rilevata per la prima volta dal telescopio volante Sofia, montato a bordo di un Boing 747. Il secondo, condotto dall'Università del Colorado, stima invece che sulla superficie lunare rivolta verso la Terra l'acqua potrebbe essere intrappolata sotto forma di ghiaccio in piccole cavità ombreggiate.

Già in passato le ricerche avevano suggerito la possibile presenza di acqua sulla Luna, ma gli strumenti usati per le rilevazioni non permettevano di distinguere se il segnale derivasse dalla molecola d'acqua (H2O) o dall'idrossile legato ai minerali. Il telescopio Sofia portato a 13mila metri di quota, nella stratosfera, al di sopra del 99% del vapore acqueo che circonda la Terra e che interferisce con le osservazioni ha fugato ogni dubbio.

L'ultima scoperta dimostra che a latitudini più meridionali l'acqua è presente in abbondanza (circa 100-400 parti per milione), bloccata in matrici vetrose o rocciose. Secondo i ricercatori dell'Università del Colorado, l'acqua potrebbe essere accessibile per ottenere risorse potabile o carburante per i razzi. «Per la prima volta ha spiegato il comandante della Nasa, Jim Bridenstine - abbiamo confermato l'acqua sulla superficie della Luna illuminata dal Sole, ed è la chiave per i nostri piani di esplorazione per le missioni Artemis».

Ma come è arrivata tanta acqua sulla Luna? Secondo gli scienziati, probabilmente tramite l'impatto con meteoriti, e non è evaporata perché rimasta sul fondo delle zone costantemente in ombra. Proprio queste ombre sarebbero preziosi giacimenti di ghiaccio: «Se immagini di stare sulla superficie della Luna vicino a uno dei suoi poli spiega il ricercatore Paul Hayne dell'Università del Colorado - vedresti minuscole ombre dappertutto, e molte potrebbero essere piene di ghiaccio». Se ciò fosse confermato, gli equipaggi delle missioni Artemis potranno utilizzare l'acqua presente in loco anziché portarla dalla Terra.

In una fase così importante per il ritorno dell'uomo sulla Luna, l'annuncio di ieri cade con un tempismo perfetto. La Nasa aveva anticipato qualcosa attirando l'attenzione degli studiosi di tutto il mondo: «La nuova scoperta scriveva pochi giorni fa l'agenzia Usa - contribuisce agli sforzi della Nasa per conoscere la Luna a sostegno dell'esplorazione dello spazio profondo. Nell'ambito del programma Artemis, l'agenzia invierà la prima donna e il prossimo uomo sulla superficie lunare nel 2024 per prepararsi al nostro prossimo balzo da gigante: l'esplorazione umana di Marte già nel 2030».

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