L'Anm replica a Matteo: la Procura non spreca soldi

Scontro sui fondi della Lega

L'Anm replica a Matteo: la Procura non spreca  soldi

Roma - L'ultima uscita del ministro dell'Interno Matteo Salvini sulla Procura di Genova - che ha chiesto e ottenuto il sequestro di 49 milioni di fondi della Lega, che sarebbero stati distratti dall'ex tesoriere e dall'ex segretario - provoca l'intervento dell'Anm a difesa della categoria: «I pm non sprecano denaro».

«Può sembrare ovvio - spiega la giunta dell'Associazione nazionale magistrati - ma è necessario ribadirlo ancora una volta: i magistrati svolgono le attività che prevede la legge e sempre per l'accertamento dei fatti e dunque non solo, quando effettuano gli approfondimenti necessari, non sprecano il denaro dei cittadini, ma al contrario svolgono la propria azione sempre ed esclusivamente proprio nel loro interesse». I vertici dell'Anm inoltre ritengono una «inammissibile e inaccettabile interferenza nel lavoro dei colleghi della procura di Genova», da parte di Salvini, l'auspicare che i magistrati risarciscano gli italiani per il denaro speso alla ricerca di soldi e conti correnti, a detta del ministro, inesistenti. Già prima che l'Anm si muovesse, il capo dei pm di Genova aveva difeso personalmente il suo ufficio, che ha indagato sulla sottrazione di denaro dai finanziamenti pubblici, dagli attacchi del ministro nonché leader della Lega: «Noi facciamo il nostro, lui fa quello che ritiene. Noi spendiamo quello che dobbiamo per fare un'attività di indagine che è doveroso fare». «In quest'ottica allora - aveva poi aggiunto il procuratore capo - dovremmo risarcire tutto lo Stato quando si fa un'indagine che non porta a un risultato».

In un'intervista al Foglio il ministro ha comunque annunciato che il Carroccio farà in qualche modo fronte alla sentenza: «Ci inventeremo una mega lotteria per raccogliere soldi che non ho mai visto e mai vedrò nel corso della mia intera

esistenza. Confidiamo in una giustizia giusta che non chieda a me e alla Lega di rispondere di eventuali, sottolineo eventuali, giacché non esiste una sentenza definitiva, errori, reati od omissioni risalenti a dieci anni fa».

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