Diego Armando Maradona, orgoglioso tatuaggio di Che Guevara sulla spalla destra, era un amico intimo di Fidel Castro. Passava i suoi periodi di rehab a Cuba ospite del lìder maximo.
Ma non gli basta un solo dittatore comunista. È diventato poi amico anche di Hugo Chavez (nella foto), l'iniziatore della parabola rossa e decadente del Venezuela, uno dei Paesi più ricchi di materie prime del SudAmerica. Poi, el Diez, ha addirittura sostenuta la campagna elettorale di Maduro. E, oggi, si dice pronto a imbracciare il fucile per difenderlo.
«Quando Maduro me lo ordinerà, mi vestirò da soldato per combattere contro l'imperialismo - ha scritto su Facebook l'ex Pibe de oro, definendosi - chavista fino alla morte». Maradona si dice pronto a prendere le armi per combattere «coloro che vogliono impossessarsi delle nostre bandiere, che sono la cosa più sacra». Quelle del calcio, di sicuro.
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