L'Esercito non tapperà le buche di Roma: "Vengano i politici M5s"

Rigettato l'emendamento, anche il ministro Trenta contraria. Niente aiutino alla Raggi

L'Esercito non tapperà le buche di Roma: "Vengano i politici M5s"

C'è chi ci sperava, come il sindaco di Roma, Virginia Raggi e, invece, non sarà l'Esercito italiano a tappare le buche della Capitale. L'emendamento che prevedeva che fosse il Genio militare a occuparsi delle strade di Roma disastrate da usura e maltempo è, infatti, stato bocciato dalla commissione Bilancio del Senato, che lo ha dichiarato inammissibile.

Era stato il grillino Francesco Silvestri vicecapogruppo alla Camera, primo firmatario del documento, a presentarlo. L'intento era quello di stanziare 60 milioni di euro in due anni (40 per il 2019 e 20 per il 2020) più 5 che sarebbero arrivati dal Mef per la sistemazione di 200 chilometri di strade romane. Il tutto grazie a un accordo tra il ministro di riferimento, Elisabetta Trenta (nel tondo) e la Raggi.

La notizia, ha creato attriti tra l'esponente del governo 5 stelle e il sindaco per il modo in cui è stata diffusa. Parlando con i suoi la Trenta, infuriata, avrebbe detto: «Se pensano che manderemo i nostri a tappare le buche di Roma sbagliano di grosso perché il Genio è composto da professionisti e interveniamo solo in caso di emergenze acclarate». E il Comune avrebbe chiesto aiuto senza, di fatto, dichiarare lo stato di emergenza. Peraltro, la Difesa non avrebbe espresso parere sulla questione, ma avrebbe rinviato tutto al Parlamento. Che un tavolo aperto tra il ministero e il Campidoglio ci sia è fuori discussione, ma a quanto pare gli accordi non stavano nei termini spiegati dalla Raggi.

La notizia, peraltro, ha scatenato non poche polemiche, visto le esigue risorse dedicate al comparto Difesa in un'Italia che dedica a malapena l'1,2 % del Pil alle spese militari, contro il 2% della maggior parte degli altri Paesi europei. L'intesa avrebbe previsto anche l'acquisto, da parte del Genio, di macchine asfaltatrici. Nella mattinata di ieri i grillini vicini alla Raggi hanno esultato alla notizia diffusa dal Messaggero, a cui Silvestri aveva dichiarato: «È stata una grande operazione politica. Di raccordo, tra Governo, Parlamento e Campidoglio. Abbiamo lavorato insieme per il bene di Roma. E ce l'abbiamo fatta».

Fonti vicine alla Difesa, in serata, hanno fatto sapere che «il Genio è una delle più forti capacità duali di cui dispongono le Forze armate e un suo intervento è comunque circoscritto alle sole emergenze, tra le quali si possono annoverare anche gli interventi in quei tratti stradali pericolosi per l'incolumità della collettività».

Critiche sono arrivate da chi si chiede il perché stanziare soldi solo per la Capitale, ad esempio e non per altre zone d'Italia, dove la situazione stradale è altrettanto disastrata.

«I militari, che possono essere impiegati in attività di questo tipo unicamente in caso di eventi eccezionali come terremoti o alluvioni - ha scritto ieri mattina la leader di Fdi Giorgia Meloni - saranno costretti a scendere in campo per rimediare all'incapacità dell'amministrazione grillina. I Cinquestelle ammettono che il loro sindaco Raggi è una calamità naturale per Roma e i romani». Il senatore Maurizio Gasparri non ha usato mezzi termini: «Una follia che non consentiremo. Se sarà necessario guiderò la ribellione fin dentro le caserme. Giù le mani dai nostri soldati».

Luca Marco Comellini del sindacato dei militari tuona: «Vadano i parlamentari a coprire le buche stradali della Capitale, visto che la giudicano un'opera talmente nobile e meritoria da scomodare i soldati dell'Esercito».

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