Coronavirus

Via libera ai fedeli a messa. Ma l'ostia si riceve coi guanti

Accordo tra governo e Cei: dal 18 maggio mascherine, numero chiuso e distanze. In chiesa misurata la febbre

Gualtiero Bassetti
Gualtiero Bassetti

Torna il sereno tra la Chiesa Italiana e il Governo, dopo la firma a Palazzo Chigi del protocollo che permetterà, dal prossimo 18 maggio, di poter celebrare la messa con la presenza fisica dei fedeli, nel rispetto delle regole anti-contagio. Dopo un primo momento funestato da polemiche e tensioni, con l'intervento decisivo di Papa Francesco che aveva fatto appello al rispetto delle regole, la trattativa tra la Conferenza Episcopale Italiana, che parlava di libertà di culto violata, e l'Esecutivo, che tentava di rassicurare i vescovi, si era timidamente riaperta, grazie anche ad una serie di telefonate informali tra il premier Giuseppe Conte e alcuni alti prelati, tra cui lo stesso presidente della CEI, il cardinale Gualtiero Bassetti. Un negoziato che ha toccato il culmine ieri mattina, quando il porporato, accompagnato dal segretario generale, monsignor Stefano Russo, ha raggiunto la sede della Presidenza del Consiglio per firmare l'accordo insieme a Giuseppe Conte e al ministro dell'Interno Luciana Lamorgese che ha parlato di «ottimo risultato raggiunto» e rassicurando che un «analogo impegno è stato assunto anche con le altre confessioni religiose».

I fedeli cattolici quindi potranno tornare nelle proprie parrocchie per partecipare alla messa, ma ci saranno delle regole ferree da seguire: non potrà entrare chi ha una temperatura corporea superiore a 37,5 e chi è stato a contatto, nei giorni precedenti, con persone positive al Covid-19. Alcuni volontari agli ingressi gestiranno il flusso di persone, informando sulle regole da seguire, tra cui l'obbligo di indossare sempre la mascherina, evitare lo scambio della pace e rispettare la distanza di un metro e mezzo per non creare assembramenti. Alcuni accorgimenti dovranno essere seguiti invece dai parroci che dovranno, ad esempio, mettere a disposizione degli igienizzanti agli ingressi delle proprie chiese, evitare la raccolta delle offerte (saranno predisposte delle cassettine), sospendere l'utilizzo di coristi, dei libretti o dei fogli per far seguire la messa ai fedeli, evitare celebrazioni con più sacerdoti e indossare guanti e mascherina al momento della comunione, lavando prima le mani e raggiungendo i fedeli ai banchi per consegnare in mano, evitando qualsiasi contatto, l'ostia benedetta. Stesso discorso per le confessioni: dovranno essere usate le mascherine e, come si legge nel documento firmato a Palazzo Chigi: «Il sacramento della Penitenza sia amministrato in luoghi ampi e areati, che consentano a loro volta il pieno rispetto delle misure di distanziamento e la riservatezza richiesta dal sacramento stesso». «Le misure di sicurezza previste nel testo ha sottolineato il Presidente Conte esprimono i contenuti e le modalità più idonee per assicurare che la ripresa delle celebrazioni liturgiche con il popolo avvenga nella maniera più sicura.

Ringrazio la CEI per il sostegno morale e materiale che sta dando all'intera collettività nazionale in questo momento difficile per il Paese».

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