Silvio Berlusconi arriva a Roma ieri mattina, nella sua Villa Grande sull'Appia Antica, per la prima volta sede delle riunioni dei vertici azzurri, a pranzo con i ministri azzurri del governo Draghi, Renato Brunetta, Mara Carfagna e Mariastella Gelmini, il coordinatore Antonio Tajani, i capigruppo di Camera e Senato, Roberto Occhiuto e Annamaria Bernini, e ancora Sestino Giacomoni e Licia Ronzulli. Piatti forti il Piano vaccini e le misure contro la pandemia, ma anche il voto del vicepresidente della Camera al posto della neo ministro Mara Carfagna. È Andrea Mandelli, eletto con 248 voti e qualche decina di franchi tiratori in Parlamento istigati da un post «femminista» di M5s.
La riunione è un modo di serrare le fila, alla vigilia del dl Sostegno e delle decisioni sulle misure anti- Covid. Berlusconi illustra la sua posizione: «Scongiurare un nuovo lockdown generalizzato» e «garantire agli italiani e agli imprenditori una decisione ponderata» sui «divieti per i cittadini e le chiusure per le aziende», oltre che «risarcimenti adeguati e veloci per gli imprenditori che si vedranno obbligati a fermare le loro attività».
Se i ministri del governo Draghi parlano di «un ottimo clima», il presidente ricorda che la priorità d'azione è su due fronti collegati: «L'emergenza sanitaria e quella economica che ne consegue potranno finire soltanto quando finalmente sarà immunizzata la gran parte degli italiani e questo si dovrebbe ottenere entro la prossima estate».
All'ordine del giorno anche la sede nei pressi del Parlamento, dopo la dismissione di via del Plebiscito. Il tesoriere, Alfredo Messina, nel fare i conti, dichiara che se il piatto piange, «è colpa dell'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti ma anche dei cattivi pagatori», parlamentari e consiglieri regionali azzurri morosi, perché non versano regolarmente la quota mensile di 900 euro. Da parte loro, i parlamentari temono un disimpegno, anche se Berlusconi ripete ancora una volta: «Forza Italia deve tornare a essere la forza trainante».
La prova del voto è servita a saggiare la tenuta del partito, nonostante qualche protesta nell'urna. La decisione finale su Mandelli è arrivata via whatsapp, sollevando mugugni per la poca collegialità, ma il suo nome circolava nel partito da alcune settimane. La scelta è spiegabile sia con la vicinanza al Cavaliere che col ruolo di responsabile sanità di Fi e presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti. Al Piano vaccini di Forza Italia che ha contribuito a stendere come esperto, sono arrivati i complimenti del commissario straordinario, il generale Figliuolo.
Una delle principali obiezioni sollevate dai 5 stelle, che hanno tentato di attirare i malpancisti di Forza Italia per far votare Annagrazia Calabria, che ha così ottenuto 120 voti, è la questione femminile. All'indomani dell'8 marzo, quando si discute della scarsa presenza di donne in posizioni di vertice, in molti si attendevano la Calabria o Stefania Prestigiacomo (che ha avuto 8 voti), anche perché l'ex capogruppo alla Camera, Gelmini, è stata sostituita da Roberto Occhiuto (e anche il vice, Valentino Valentini, è un uomo).
In verità, anche se la Camera è meno rosa, due ministre su tre di Forza Italia sono di sesso femminile
(Carfagna e Gelmini), la presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, è di Forza Italia, come la presidente dei senatori, Anna Maria Bernini. Ma i 5stelle hanno comunque tentato di dare battaglia nel nome delle donne.
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