L'imprenditore «responsabile» che fa solo affari a costo zero

Roma Askanews sul piede di guerra contro Luigi Abete, che in tv pontifica sul ruolo «socialmente responsabile» dell'imprenditore ma decide di non pagare gli stipendi ai 130 dipendenti tra giornalisti e poligrafici. A dare la notizia del congelamento delle paghe l'ad Daniele Pelli, e ieri Aska ha risposto scioperando contro una decisione che sorprende, visto che l'azionista di riferimento dell'agenzia, l'ex numero uno di Confindustria e ora presidente di Bnl Abete, ribadisce spesso - ricorda il cdr - come il suo modello di imprenditoria sia «socialmente responsabile». Abete, d'altra parte, con Aska ha fatto un buon affare. Rilevando nel 2009, da Telecom Italia, il 60 per cento di Tm News (poi fusa con Asca, già controllata da Abete) per un euro. Prezzo simbolico nonostante la società fosse stata appena ricapitalizzata con 10,5 milioni di euro per favorire il processo di risanamento. E da allora, insiste il comitato di redazione di Askanews, a «investire» sono stati soprattutto i dipendenti, chiamati a contribuire per «oltre 4 milioni di euro» tra cassa integrazione e accordi di solidarietà.

Il paradosso è che la minaccia di congelare il pagamento degli stipendi sembra conseguenza della paventata esclusione di Aska dalla gara indetta da Palazzo Chigi per le agenzie di stampa. Ossia l'effetto di un errore del management, responsabile degli atti di partecipazione al bando voluto dal governo, perché di certo nessuna colpa può essere imputata alla redazione. E non è chiaro, ci si domanda tra i giornalisti, se il mancato pagamento degli stipendi, appunto, riguardi anche i vertici amministrativi dell'agenzia di stampa, o se invece la misura sia un «privilegio» riservato al corpo redazionale. Resta il sospetto che l'iniziativa e la vertenza conseguente siano una mossa per spingere Palazzo Chigi a riconsiderare la possibile esclusione di Aska dai fornitori.

E infatti, inevitabilmente, anche il cdr chiede un incontro al governo a gara ancora aperta e una presa di posizione «su questa gravissima vicenda» a istituzioni e forze politiche. Domandando, però, all'ad Pelli e allo stesso Abete, tra l'altro, come mai «in una fase critica per la liquidità» si è deciso di investire 2,2 milioni di euro per acquisire il 19% di Internazionale.

MMO

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