L'intervista Maurizio Gasparri (Forza Italia)

Roma «Le “prediche” di Monsignor Nunzio Galantino fanno male alla Chiesa e ai suoi fedeli oltre a mettere a disagio i politici cattolici». Il senatore azzurro, Maurizio Gasparri, confessa il suo malessere di fronte alle sparate del segretario generale della Conferenza Episcopale. Un malessere, assicura, condiviso da molti cattolici.

Gasparri perché ritiene Monsignor Galantino inadeguato?

«Ci troviamo di fronte ad un'anomalia. Di solito era il presidente della Cei a rivestire un ruolo politico ed a rappresentare una leadership come ha fatto per anni Camillo Ruini che io definisco il miglior politico italiano degli ultimi 50 anni. Ora, uscito di scena Crociata, che aveva un ruolo prevalentemente esecutivo e con la progressiva estromissione del presidente Cei, Angelo Bagnasco, la scena è stata presa da Galantino che però ha collezionato una serie di uscite inopportune».

Quali?

«La prima quando criticò i fedeli “in preghiera davanti alle cliniche che praticano l'interruzione della gravidanza” suscitando grande sconcerto tra i cattolici che hanno visto sminuito il valore della preghiera».

Dunque sono prima di tutto i cattolici ad essere spiazzati?

«Galantino ha deluso i fedeli quando ha scelto di boicottare la manifestazione del giugno scorso in difesa della famiglia. Un errore che ha disorientato i cattolici e che si è ritorto contro di lui perché molti vescovi non hanno seguito la sua linea, invitando i fedeli delle loro diocesi a partecipare come il cardinale vicario di Roma Angelo Vallini. Ostacolare una manifestazione che difende la famiglia disorienta i fedeli e anche i cattolici impegnati in politica».

Insomma fa male alla Chiesa?

«Mette in difficoltà chi vuole difendere certi valori anche nella politica, ne indebolisce l'azione.

Ma anche questo non fa parte del “nuovo corso” di Papa Francesco?

«Ma il nuovo corso non può essere confuso con il caos. Dalla Chiesa mi aspetto saggezza e prudenza. Insomma questa Chiesa che critica la politica ne riprende poi i peggiori difetti. Galantino si è buttato nella mischia in modo scomposto. Oltretutto mi pare che su certi temi Papa Francesco abbia parlato chiaro ad esempio su quale sia il concetto di famiglia. Certamente sull'immigrazione l'atteggiamento della Chiesa non può che essere quello dell'accoglienza. Ma non è corretto riprendere le dichiarazioni del Pontefice soltanto quando fanno comodo alla sinistra e censurarle quando invece danno fastidio, come quando difende la famiglia composta da un uomo ed una donna. Posizione che io condivido anche da un punto di vista laico perché si tratta della famiglia difesa dalla nostra Costituzione».

Pensa che quella di Galantino sia una posizione isolata?

«Papa Francesco aveva proposto l'elezione diretta del presidente della Cei. Se Galantino si sottoponesse a votazione quanti voti prenderebbe? Neppure il 10 per cento. Il silenzio della maggioranza dei vescovi è assai eloquente, la maggioranza non è d'accordo con lui».

Il ministro Graziano Delrio lo accusa di alimentare il qualunquismo.

«È superficiale.

Attacca tutti usando termini che già i politici sbagliano ad adottare, figuriamoci un vescovo. La Chiesa ha molti problemi aperti: le scuole paritarie,l'8 per mille, l'Imu. L'agenda politica è complessa e al momento le mosse di Galantino hanno registrato un bilancio catastrofico. L'improvvisazione non paga».

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