Cosa non si inventa la sinistra pur di boicottare gli avversari politici. A Livorno le rappresentanze sindacali di Slc Cgil e Usb hanno annunciato che «i lavoratori e le lavoratrici del teatro Goldoni hanno deciso di scioperare, nell'orario compreso tra le 17 e le 23» di ieri a causa della presenza in quella sede del «comizio di Lorenzo Gasperini, esponente locale della Lega». L'accusa, per il giovane aspirante deputato, è quella di essere «fascista».
Nella lettera inviata alla Fondazione teatro della città di Livorno, Michele Rombolini di Usb e Massimiliano Iovino e Lorenzo Scalsi di Slc Cgil spiegano: «Non siamo interessati a entrare nel merito della campagna elettorale. Non è la presenza di un partito come la Lega il nostro problema».
I firmatari chiariscono che «a distanza di una settimana da una splendida iniziativa sull'olocausto e sul fascismo» non si ha intenzione di prestare il lavoro «per permettere lo svolgimento di un'iniziativa nella quale parlerà Gasperini, personaggio che non ha mia nascosto le sue simpatie verso il regime fascista. Sono famose le sue dichiarazioni violente contro i gay, i rom e le donne. Famosa quella in cui incitava il partito neofascista Casapound a prendere le armi».
E poi il controsenso. I sindacalisti, infatti, sono convinti che «il teatro debba essere un luogo democratico e aperto - come scrivono - un luogo di incontro in cui la cultura l'arte possano esprimersi liberamente, senza alcuna barriera sia essa politica, etnica e di nessun genere».
Peccato che accanto alla firma di Michele Rombolini si legga «per Usb Giovanni Ceraolo». Il nome è noto a molti livornesi, che conoscono Ceraolo, che lavora proprio al teatro Goldoni e che è candidato per Potere al popolo proprio alla Camera dei deputati, come Gasperini. E che per giunta ha condanne per atti violenti a pesargli sulle spalle.
Ceraolo, tra l'altro, era presente (come si vede in alcuni video da lui stessi postati su Facebook) venerdì scorso alla manifestazione di protesta contro Matteo Salvini durante il cui svolgimento fu aggredita verbalmente da alcuni esponenti dei centri sociali una giornalista.
«Per questi signori - chiarisce Gasperini - se non stai dalla parte della sinistra turbocapitalista, della compravendita dei bambini e dell'importazione di manodopera a basso costo dall'Africa, sei fascista. A me sembrano molto confusi. Peraltro, ad attaccarmi è proprio quel Ceraolo che è stato condannato a 3 anni di reclusione per, come riporta la stampa locale, violenze, minacce, lesioni, resistenza aggravata e adunata sediziosa e riconosciuto responsabile del ferimento di un ispettore di polizia».
Più
che i lavoratori, conclude l'esponente del Carroccio, «sembra idoneo a rappresentare violenti e delinquenti». Nonostante il tentativo dei sindacati, il comizio della Lega, ieri sera, si è comunque svolto regolarmente.ChG
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