L'orso eroe di Montecassino diventa un cartone animato

Wojtek amava la birra e le sigarette: arruolato come soldato aiutò l'esercito polacco a sconfiggere i nazisti

L'orso eroe di Montecassino diventa un cartone animato

Un orso che beve birra e fuma, anzi mastica, sigarette. Che tiene alto il morale delle truppe e trasporta le munizioni. Un orso orfano che sta combattendo i nazisti, arruolato nell'esercito. L'orso di Montecassino di nome Wojtek che affiancò il Secondo corpo d'armata polacco nella campagna d'Italia, potrebbe diventare presto protagonista di un film animato che ha tutte le intenzioni di diventare l'attrattiva di Natale per bambini il prossimo anno in Inghilterra.

L'idea è di Iain Harvey, già produttore di The Snowman, adattamento per la televisione di un celebre racconto per l'infanzia del '78. Ma Wojtek ha i requisiti perfetti per diventare un'icona anche su carta, quantomeno all'estero. La Casa editrice inglese Old Barn Books ha annunciato l'uscita per maggio del libro illustrato Wojtek the warrior, Wojtek il guerriero. Sarà insomma l'anno dell'orso che combattè sulla linea Gustav e a cui sono state dedicate numerose statue, da Varsavia a Edimburgo, dove morì all'età di 22 anni, allo zoo.

Il settantacinquesimo anniversario dell'ultima decisiva battaglia di Montecassino cadrà il 19 maggio del 2019. Per quella data c'è da scommettere che tutta Europa, soprattutto i bambini, inizierà a conoscere meglio le avventure dell'orso al fronte contro i nazisti. Da eroe minore a adesivo mediatico.

Nato nel 1942 ad Hamadan in Persia, attuale Iran, l'orso perse la mamma uccisa dai cacciatori. Secondo un'antica ricostruzione forse favolistica fu venduto ai soldati da un bambino in cambio di una scatoletta di carne e di un pezzo di cioccolato. La storia più vicina alla realtà, accertata negli ultimi anni, è che a trovarlo fu una ragazza, Irena Bokiewicz, che faceva parte dell'enorme colonna di fuggiaschi dai gulag di Stalin verso la Persia. Lo nutrì con una bottiglia di vodka trasformata in biberon per il latte e lo ospitò nella sua baracca che condivideva con altri profughi. Ma con il tempo Wojtek diventò troppo grosso ed esuberante per la convivenza con le persone che alloggiavano con Irena. La ragazza pensò quindi di affidarlo all'esercito polacco, di stanza in Persia per gestire il grande esodo. Il generale Boruta Spiechowitz accettò di prendere il cucciolo con sé .

L'orso veniva nutrito come un soldato: con miele, marmellata, ma anche birra, che adorava. I soldati gli passavano le sigarette, di cui andava ghiotto. Segui l'esercito polacco in Iraq, Palestina ed Egitto. Si divertiva a lottare e imparò a ricambiare il saluto militare, secondo i racconti di chi conviveva con lui quelle lunghe marce. Il suo custode e migliore amico divenne il sodato Piotr Prendysz.

Per potersi unire all'armata britannica nella campagna d'Italia con il Corpo d'armata polacco comandato dal generale Wladislaw Anders, Wojtek fu arruolato come soldato semplice della 22ª compagnia rifornimenti artiglieria. Alloggiava in una cesta di legna trasportata su un camion e durante il lungo inverno e la primavera del '44 a Montecassino, negli scontri con i tedeschi in cui l'esercito polacco fu decimato, aiutò i soldati nel trasporto delle munizioni.

Dopo la vittoria e lo sfondamento della linea Gustav da parte degli Alleati, l'orso continuò a seguire i soldati polacchi nella risalita lungo la costa adriatica. Spesso faceva anche il bagno con loro nel mare: gli piaceva sguazzare nell'acqua. La storia e la leggenda attestano la sua presenza anche durante la battaglia di Ancona, sempre al fianco dei polacchi.

Al termine della guerra, rimase per due anni in Scozia con il Secondo Corpo d'armata. La compagnia smobilitò nel novembre del 1947 e per Wojtek quello fu probabilmente un momento doloroso. L'orso soldato fu spostato nello zoo di Edimburgo. Visitato per anni da giornalisti ed ex militari, divenne una celebrità proprio quando la televisione si imponeva negli anni del Dopoguerra: spesso fu ospite della BBC.

Morì a ventidue anni, diciassette anni dopo la fine della Seconda Guerra

Mondiale, amato dai bambini in visita allo zoo. Ma il suo mito ha continuato a vivere, oltre che nelle statue, nell'emblema ufficiale della ventiduesima compagnia, che riporta l'effige di Wojtek, il «guerriero sorridente».

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