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Maggioranza in collisione sulle concessioni ai Benetton

Di Maio avverte: "Avanti con la revoca ad Autostrade". La dem De Micheli frena: "La linea è quella di Conte"

Maggioranza in collisione sulle concessioni ai Benetton

Nessun passo indietro. La guerra continua. E non sarà l'alleato del Pd a fermarla: «Noi andiamo avanti con la volontà di revocare le concessioni autostradali ai Benetton, ovvero a quella azienda che non ha manutenuto il Ponte Morandi». Il ministro degli Esteri e leader del M5s, Luigi Di Maio, parla chiaro e l'avvertimento è ai dem: la linea su Autostrade resta quella dell'ex ministro Danilo Toninelli ed espressa dal Movimento all'indomani della tragedia. Resta quella soprattutto dopo gli sbocchi del filone di inchiesta su presunti report falsificati in merito alle reali condizioni di altri viadotti, che venerdì hanno fatto scattare tre arresti domiciliari e sei interdizioni all'esercizio della professione per dirigenti e tecnici di Autostrade per l'Italia e Spea Engineering, società parte dello stesso gruppo Atlantia.

«È assurdo che si dica che quella gente può continuare a gestire i nostri ponti - ha detto il capo politico del M5s - Mi fa piacere che anche nel Pd non sia più un tabù, bene questo è un ulteriore passo che permette a questo governo di essere più forte ancora». Il nodo invece, esiste eccome tra i due neo alleati: un compromesso era stato raggiunto in fase di trattativa sul programma giallorosso, ed era quello di un «progressiva revisione» del sistema delle concessioni, come illustrato dal premier Giuseppe Conte durante il suo discorso per la fiducia. La mediazione a cui stava lavorando Palazzo Chigi era quella di togliere ad Aspi solo la gestione della A10, il tratto genovese della rete. Tanto che, non a caso, la piddina neo ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli a stretto ha risposto così alle dichiarazioni Di Maio: «C'è una procedura in corso. Il presidente del Consiglio si è espresso alla Camera dei deputati il giorno della fiducia. Quella è la posizione del governo. È una posizione condivisa e, oltre alle parole del presidente del Consiglio, non potrei aggiungere». Ben altri toni, molto più cauti, rispetto a quelli rilanciate dal titolare della Farnesina, che anche con la Lega sul punto era distante. Gli anatemi del Movimento contro Aspi e i Benetton si erano ridotti, vista la contemporanea partita sul salvataggio di Alitalia con il possibile ruolo di Atlantia nell'operazione di rilancio della compagnia di bandiera. Ora il M5s sembra di nuovo determinato ad accelerare sulla revoca: «È chiaro - ha aggiunto Di Maio - che sul ponte Morandi noi non possiamo pensare che quei tratti autostradali siano ancora gestiti da loro e il procedimento sta andando avanti e lo portiamo dal vecchio governo, nel senso che lo abbiamo già avviato qualche mese fa e speriamo che nei prossimi mesi si possa arrivare a fare giustizia per le vittime di quel ponte».

Quanto all'inchiesta della Procura di Genova sui presunti report falsi di Spea, con «omissioni» e «falsificazioni» sulle reali condizioni di altri due viadotti (il Pecetti della A26 in Liguria e il Paolillo della A16 in Puglia) gestiti dalla «sorella» Autostrade, la stessa concessionaria ha fatto sapere di aver sospeso due dipendenti coinvolti nel procedimento sulla base di intercettazioni «risalenti a un anno fa». Domani il consiglio di amministrazione straordinario «valuterà ulteriori iniziative a tutela della società». Anche Spea ha disposto la sospensione immediata dei dipendenti coinvolti in misure cautelari.

Edizione, la holding controllata dalla famiglia Benetton che detiene il 30,25% del gruppo Atlantia - che venerdì è crollato in borsa (8%) - annuncia azioni «a salvaguardia della credibilità, reputazione e buon nome dei suoi azionisti e delle aziende controllate e partecipate».

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