Lo aveva ribadito tre giorni fa al Quirinale dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. E ora di fronte ai due forni aperti che in questi giorni accompagnano le trattative post consultazioni e allontanano la data delle elezioni anticipate, Giorgia Meloni si rivolge alla piazza. Ieri e oggi Fratelli d'Italia si è mobilitata in tutta Italia per chiedere «elezioni subito».
Una petizione nazionale, una chiamata alle firme per chiedere di tornare subito al voto, al grido di no a «inciuci, trasformismi e governi che non siamo espressione della volontà popolare». L'unica alternativa per Meloni sono le elezioni e l'alleanza con la Lega con l'obiettivo di conquistare una maggioranza netta. Banchetti per firmare per la petizione di Fdi sono stati allestiti in molte piazze italiane, da Firenze a Caserta fino a Messina, tra cui oggi sul lungomare di Civitanova Marche dove ci saranno anche i parlamentari del gruppo.
«Se l'intesa Pd-Cinque Stelle dovesse realizzarsi passeremmo da un governo che si dichiarava sovranista a un governo collaborazionista», avverte il senatore di Fratelli d'Italia, Adolfo Urso. «La regia è marcatamente quella di Matteo Renzi - continua - che così pensa di riprendere il ruolo che gli elettori gli hanno negato. Noi riteniamo che occorra, invece, restituire agli elettori il diritto di scegliere da chi vogliono essere governati e siamo convinti che solo un governo coeso con un programma consacrato dal voto possa salvare il Paese dalla decadenza e dalla recessione, dando fiducia a chi lavora e produce».
E al discorso «antisovranista» del presidente del parlamento europeo David Sassoli ieri al meeting di Rimini, con l'invito a diffidare da chi «in Italia come in Polonia e Ungheria, osa agitare i simboli della nostra fede come amuleti, con una spudoratezza blasfema», risponde il capo delegazione di Fratelli d'Italia in Europa Carlo Fidanza: «Oggi Sassoli rilancia una improbabile unità dei cattolici in chiave anti-sovranista, additando spettri che vede solo lui.
Con buona pace di Sassoli - attacca Fidanza - l'unità dei cattolici in Italia è andata in soffitta con la Prima Repubblica e se oggi milioni di cattolici europei si affidano a pericolosi partiti conservatori e sovranisti è proprio perché l'Europa della tecnocrazia e del relativismo culturale ha negato le nostre stesse radici cristiane e ha utilizzato sistematicamente le istituzioni europee per eliminare il cattolicesimo, i suoi simboli e il suo portato culturale dalla sfera pubblica. Se Sassoli vuole ritrovare il feeling perduto con milioni di cattolici si impegni a difendere questi valori anziché lanciare improbabili crociate anti-sovraniste».
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