Guerra in Israele

La ministra spagnola anti Israele

"Non nel nostro nome": la Montero si dissocia dalla solidarietà. Lite social con Salvini

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Dopo l'attacco terroristico di Hamas in Israele, da giorni la sinistra europea sta rilasciando dichiarazioni giustificazioniste omettendo in molti casi di condannare quanto accaduto o puntando il dito contro Israele in un surreale ribaltamento della realtà. Tra i più attivi in questo esercizio c'è la sinistra spagnola e in particolare il cartello elettorale Sumar (di cui fa parte il partito Podemos) che nei giorni scorsi non ha condannato Hamas preferendo una generica dichiarazione contro le violenze e ha invece attaccato l'Unione europea colpevole di un «doppio standard tra israeliani e palestinesi».

Una linea che ha suscitato numerose polemiche in Spagna finendo anche nel mirino del vice premier italiano Matteo Salvini. Il ministro dell'uguaglianza spagnola di Podemos Irene Montero ha infatti pubblicato un post sul suo profilo Twitter commentando «not in our name» («non in nostro nome») il video dell'incontro tra Ursula Von der Leyen e il premier israeliano Benjamin Netanyahu in cui il presidente della Commissione Ue esprimeva il sostegno dell'Unione europea a Israele.

Parole che non sono sfuggite a Matteo Salvini che ha replicato: «Prima ancora di provare a nascere, il (forse) nuovo governo socialista spagnolo già litiga su Hamas e Israele, con la ministra dell'Uguaglianza (!) contraria all'unità contro il terrorismo islamico...».

Non si è fatta attendere la controreplica della Montero: Vicepresidente, sta legittimando le violazioni del diritto penale internazionale, come le punizioni collettive, e difendendo l'impunità per i crimini di guerra? L'Europa è nata dalla vittoria dell'antifascismo sui genocidi».

Immancabile il richiamo all'antifascismo così come il «soccorso rosso» a cominciare dal redivivo Pablo Iglesias, fondatore di Podemos e marito della Montero: «In Spagna ci sono ancora membri del governo che difendono i diritti umani, la legalità internazionale e il diritto all'esistenza della Palestina. Mentre in Italia c'è un governo con fascisti e ridicoli codardi come te. Ti auguro il meglio».

Parole a cui ha fatto eco il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni: «Invece di passare il tempo, con il suo apparato mediatico, ad insultare ministre di altri governi europei di fronte alla tragedia in Medio Oriente, Salvini pensi ai propri imbarazzanti e impresentabili amici dalla Le Pen a Orban ai russi del regime di Putin».

Eppure, a proposito di alleanze europee, le posizioni più imbarazzanti su Hamas arrivano proprio dalla sinistra europea, non solo in Spagna ma anche in Francia dove Jean-Luc Mélenchon, il leader del partito La France Insoumise, si è rifiutato di partecipare alla manifestazione pro Israele organizzata a Parigi.

Anche l'Alto rappresentante dell'Ue per gli Affari Esteri, il socialista spagnolo Josep Borrell, da giorni porta avanti una posizione ambigua; prima ha confermato gli aiuti europei alla Palestina, poi ha accusato Israele per l'assedio di Gaza, infine ha puntato il dito contro il piano di evacuazione del governo israeliano definendolo «del tutto impossibile».

Il ministro spagnolo Irene Montero farebbe perciò meglio a guardare tra i suoi amici europei o in casa propria per esempio a Siviglia dove i rappresentanti di Podemos si sono defilati dai cinque minuti di silenzio indetti in memoria di Maya Villalobo, la giovane sivigliana morta durante l'attacco di Hamas in Israele.

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