Il "modello Arquata" Una fabbrica di scarpe per superare il sisma

Gentiloni in visita allo stabilimento Tod's Della Valle: diamo fiducia a un terra ferita

Il "modello Arquata" Una fabbrica di scarpe per superare il sisma

dal nostro inviato ad Arquata del Tronto

La notizia è buona, infatti arriva sotto Natale. Ma il confronto con quello che c'è intorno resta impietoso. Mentre Arquata del Tronto, come molti comuni del cratere, è ancora in rovina dopo il sisma dello scorso anno, e per le strade dei borghi da ricostruire languono ancora centinaia di migliaia di tonnellate di macerie, ostacolo fisico e simbolico all'inizio di qualsiasi ricostruzione, qui 25 ragazzi lavorano in una fabbrica nuova di zecca, griffata Tod's, tra macchinari ultimo modello e sotto gli occhi attenti degli operai che li hanno seguiti nel tirocinio. Undici mesi fa questo stabilimento non esisteva.

E il patron del gruppo, Diego Della Valle, rimarca la velocità di questa collaborazione, questo «esempio di come quando le cose si vogliono fare insieme, si possono fare». Accanto a lui il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, la cui presenza per Della Valle «vuol dire che il Paese quando vuole è ricettivo e funziona». Sicuramente ha funzionato la cooperazione tra l'imprenditore e la mano pubblica, che da sola qualche problema sembra invece averlo.

E certamente promette bene anche la ricetta proposta da Mister Tod's, che ha investito 10 milioni di euro, dato un'occupazione a chi in molti casi aveva perso tutto (qui a regime lavoreranno 100 ragazzi tra i 21 e i 40 anni, tutti residenti nei comuni piegati dal sisma) e creato una realtà produttiva che «speriamo servirà anche a incrementare la forza del nostro gruppo». Infatti Della Valle rilancia il progetto di «rivendere» il modello-Arquata. Cercando qualcuno che voglia imitare l'impresa, restituendo a un territorio ferito una prospettiva di rinascita partendo proprio dal lavoro. «Verificheremo a gennaio - spiega - avendo tanti amici imprenditori generosi e amanti dell'Italia, oltre che disposti a fare qualcosa socialmente, mostreremo che cosa si può fare per queste terre, e che si può fare in fretta. Questa gente ha grande dignità, non vogliono regali ma lavoro, e le fabbriche lo danno». «Mi impegnerò - insiste - a portare qui qualche amico, e sono convinto che potremo dimostrare, come imprenditori, che siamo bravi a fare utili ma anche a restituire un po' della nostra fortuna a chi ha più bisogno».

Tra foto del mocassino rosso «dedicato» ad Arquata e discorsi di politici e patron, la linea di produzione non si ferma e le scarpe camminano già, passando di mano in mano da una postazione di lavoro all'altra. «Io un lavoro fisso, prima del terremoto che si è portato via case e affetti per tanti, non lo avevo mai avuto», racconta Giordano, 27 anni, di Acquasanta, sorridendo sotto baffi e pizzetto mentre assembla un mocassino. Ha ancora il grembiule blu da tirocinante, «ma se tutto va bene il 7 gennaio si firma il contratto. Il grembiule viola, quello di chi è già assunto, lo portano in 10, oggi, ma «a questo punto è solo una formalità, cambia solo che coi tirocinanti tocca essere gentili, e quando sei assunto i modi si fanno più spicci», scherza Gianni, uno degli istruttori, da 28 anni in Tod's.

Aleandro Petrucci, il sindaco di Arquata, non smette di sorridere e stringere mani. «La ricostruzione avrà tempi lunghi, ma questa è una bella favola. E i Della Valle sono i primi e gli unici che quello che hanno detto, hanno fatto.

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