LE MOSSE DEL CENTRODESTRA

Da una parte i mille euro (offerta minima) per sedere a tavola nel loft minimal dove Matteo Renzi, l'uomo solo al comando ha pontificato due ore, dall'altra i 40 per partecipare alla serata del centrodestra organizzata da Fratelli d'Italia per ritrovare l'unità ora che i venti elettorali spirano forte. Poche centinaia di metri e 48 ore hanno separato a Milano i due eventi, primo effetto dell'abolito finanziamento pubblico dei partiti. Perché la nuova ricetta è che se prima a mangiare era la politica, ora per fare politica bisogna dar da mangiare. A pagamento.

Più di 700 a omaggiare Renzi, seicento (58 tavoli da dieci tutti pieni) a rispondere all'appello di Ignazio La Russa per la festa delle Forza armate e i 25 anni della caduta del muro di Berlino. Molto diversi gli avventori. Alla corte del Pd una società più liquida che civile, fatta di piccoli imprenditori arrivati con Jaguar e Porsche e solo disposti a concedere a Renzi «una possibilità». Non tutti il voto. E se anche fosse, la fiducia è comunque a tempo. Dall'altra parte giovani d'esperienza come Carlo Fidanza o le militanze quarantennali di Gianni Alemanno, Riccardo De Corato, Massimo Corsaro, Paola Frassinetti che al suo tavolo ospita Alberto Torreggiani, il figlio del gioielliere ucciso in una rapina dai Proletari armati per il comunismo e rimasto in carrozzella. Ma in sala c'è gente che al centrodestra il voto lo ha sempre dato e (nonostante tutto) sempre lo darà. Il rappresentante dei commercianti, il direttore generale di un grande ospedale, l'imprenditore, il presidente della Croce rossa e la moglie di uno che ha fatto al storia della destra. Niente sbarluccichio cafone e pochi tacchi 12, ma la solidità del premio al caporal maggiore Cristina Buonacucina, prima donna soldato ferita in Afghanistan e a Roberta Nicora, vedova del lagunare Riccardo Bucci. E se da Renzi per mille euro i ministri erano Maria Elena Boschi e Maurizio Martina, qui con 40 si cena con un big come Giulio Tremonti o Giulio Terzi di Sant'Agata. Ovazione quando La Russa ricorda che «si dimise quando i marò furono rimandati in India».

I luoghi. La sinistra fighetta si attovaglia nel Mall a Porta Nuova costruita dall'ad Hines Manfredi Catella grazie al centrodestra di Gabriele Albertini e che oggi tanto piace a Renzi che ci vorrebbe la Festa dell'Unità. Ultima spiaggia della deriva liberale dell'ormai fu Pci saldamente guidato da un democristiano. Il centrodestra, invece, si ritrova sotto Palazzo Lombardia sede della Regione e dunque all'ombra di un'istituzione.

Lì l'orchestrina jazz un po' snob, qui il Va pensiero e il Sole mio dalle soprano del trio Appassionante . Qui il calore rassicurante di valori che affondano lontano le radici, lì forse la corsa al tavolo del vincitore. Almeno fino al prossimo piazzale Loreto.

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