Mps si appresta ad alzare il sipario sul piano di ristrutturazione dopo che la Commissione europea ieri ha acceso il semaforo verde alla ricapitalizzazione precauzionale del Monte dei Paschi di Siena e ai 5,4 miliardi di euro di aiuti di Stato. La banca senese si avvia quindi, nelle parole del presidente Alessandro Falciai, a chiudere «l'annus horribilis, iniziato nel giugno dello scorso anno con gli stress test», e ad aprire le porte allo Stato che entrerà al 70% del capitale. Poi sarà avviata una ristrutturazione che non sarà indolore.
Più in dettaglio, la ricapitalizzazione sarà di 8,1 miliardi di cui lo Stato ne sottoscriverà 5,4 (3,9 direttamente e altri 1,5 con il riacquisto di azioni retail). Si tratta di una cifra inferiore rispetto agli 8,8 miliardi inizialmente previsti. Il Tesoro punta poi al ritorno, il prima possibile, di Rocca Salimbeni in Borsa dopo la sospensione del titolo dello scorso dicembre e all'uscita dal capitale entro il 2021 con il recupero, quanto meno auspicato, dell'esborso previsto.
Per Piazza Affari non ci sono ancora date stabilite. Marco Morelli, ad del gruppo, ha precisato nel corso della conferenza al ministero dell'Economia, che per il rientro a Piazza Affari occorre il via libera della Consob che arriverà quando ci sarà «quando si avrà un patrimonio conoscitivo pieno e completo». La parte privata dell'aumento avviene con il burden sharing dei subordinati istituzionali, ma ai bondholder subordinati retail sarà offerto un bond senior in cambio delle azioni ricevute dopo la conversione dei titoli subordinati in loro possesso. Il ministro Padoan ha infine ribadito la piena fiducia al top management: a Morelli, voluto nove mesi fa quando fu chiesta la discontinuità all'ex ad Fabrizio Viola, ma presumibilmente anche al presidente e azionista Falciai.
Il piano di Monte dei Paschi, segnala la Commissione Ue nella nota in cui si comunica il via libera agli aiuti di Stato, prevede che la ristrutturazione duri cinque anni, nel corso dei quali l'alta dirigenza sarà soggetta a un tetto retributivo pari a 10 volte il salario medio dei dipendenti. Altro elemento fondamentale, sottolinea la nota, è la cessione a condizioni di mercato di un portafoglio di crediti deteriorati di 26,1 miliardi a una società finanziata con fondi privati. Operazione, questa che sarà finanziata parzialmente dal fondo Atlante II.
Oggi infine è previsto un incontro con i sindacati da cui dovrebbero emergere i dettagli sui sacrifici richiesti all'organico.
«Non ci saranno licenziamenti» ha dichiarato Morelli che non ha voluto aggiungere dettagli, limitandosi ad osservare come i numeri circolati sui giornali in queste settimane sui presunti esuberi (fino a 6mila unità rispetto ai 2.500 previsti a novembre), non siano corretti.
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