Roma - Altri rincari in arrivo per i mutui. I primi ritocchi ai tassi sono arrivati all'inizio dell'estate. Pochi decimali di punto, rincari appena percettibili dai clienti delle banche. Anche perché prendere un prestito per la casa è ancora molto economico. Ma la tendenza è ormai chiara, così come sono evidenti le cause: l'aumento dello spread e la percezione del rischio Italia da parte dei mercati.
A dare conto dell'ultimo ritocco in arrivo ieri è stato il Sole24ore. Secondo il quotidiano economico nei prossimi giorni Unicredit dovrebbe aumentare il tasso fisso tra lo 0,1 e lo 0,3 per cento. Per chi sta acquistando casa (gli aumenti valgono solo per i nuovi mutui) è l'ultima - cattiva - notizia di una serie iniziata questa estate. Intesa Sanpaolo ha già aumentato di 5 punti base il costi dei mutui a tasso fisso. Stessa Scelta da Ubi banca. Tutti i principali istituti si preparando ad altri ritocchi. In media, gli aumenti sono stati di 15-30 punti base per il tasso fisso e di 10-20 (quindi 0,1/0,2%) per quelli variabili. L'amministratore delegato di Intesa Carlo Messina ha spiegato al quotidiano economico che potrebbero arrivare altri rincari.
Il principio è conosciuto, anche se il governo in questi mesi lo ha contestato. Il rischio paese si riflette sui tassi di interesse dei titoli di stato e le banche italiane, che detengono Bot e Btp, lo fanno pagare anche ai clienti.
L'aumento dello spread ha colpito il patrimonio delle banche, la fine del Quantitative easing della Bce lo metterà ancora più a rischio e gli istituti di credito si stanno preparando ad affrontare la nuova situazione.
A pesare sugli aumenti che sono già stati registrati anche l'aumento del tasso Eurirs che determina parte del tasso fisso, salito di un punto base rispetto all'estate scorsa. I mutui a tasso variabile già stipulati per ora non risentono dei rincari, essendo legati a Euribor, che è un indice europeo e non risente dei rendimenti sui titoli di stato italiano, a meno che non ci siano crisi così gravi da mettere in crisi il continente.
L'aumento dei tassi dei mutui arriva mentre non è ancora finita la crisi dell'immobiliare. In Italia, unico paese in Europa, le compravendite non sono aumentate e i prezzi sono fermi. Colpa, più che dei mutui, della patrimoniale sugli immobili introdotta dal governo Monti, che ancora grava sulle seconde case.
Il governo da un lato ha previsto una prima sperimentazione per la cedolare secca sugli immobili commerciali. Ma si stanno facendo strada ipotesi di una stretta della cedolare secca sulle abitazioni. L'Anci ha promosso un emendamento alla Legge di Bilancio che prevede di accorpare Imu e Tasi, facendo aumentare le aliquote massime.
«Nel 2016 ne presentò uno analogo il Pd ma Renzi lo bloccò dopo l'allarme di Confedilizia», ha spiegato il presidente della confederazione Giorgio Spaziani Testa. Confedilizia ha chiesto un'estensione della tassazione agevolata sugli immobili e la rinuncia allo sblocco delle addizionali locali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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