La verità nella scatola nera: "Dall'oblò li vedevamo morire"

L'Atlantic attracca a Brindisi, si cercano altri altri cadaveri a bordo. I racconti dell'orrore: "Passeggeri imprigionati uccisi dal fumo"

La verità nella scatola nera: "Dall'oblò li vedevamo morire"

Brindisi - Il muso del Norman Atlantic è spuntato all'orizzonte della costa di Brindisi poco prima delle 7 del mattino, in anticipo rispetto ai tempi previsti grazie a una tregua concessa dalle bordate di tramontana che soffiano sul canale d'Otranto. E dieci ore dopo, dalla pancia della nave, diventata una trappola di fuoco durante il viaggio dalla Grecia ad Ancona, è stata recuperata la scatola nera nel corso di un rapido sopralluogo guidato dal pm Ettore Cardinali. Il quale spiega che «al momento non è possibile entrare nella parte interna per questioni di sicurezza» ma aggiunge che non si esclude ci possano essere «eventuali altri corpi». Dal relitto esce ancora fumo, la temperatura sulle balconate esterne è di circa 50 gradi e solo oggi proseguiranno le ispezioni. E mentre a Brindisi si conclude il drammatico viaggio del traghetto, a Bari l'inchiesta si allarga. Gli indagati salgono a sei. Oltre al comandante, Argilio Giacomazzi e all'armatore Carlo Visentini, ci sono anche il legale rappresentante della società che ha noleggiato la nave, la Anek Lines, un dipendente della ditta con la qualifica di «supercargo», Fantakis Pavlos, e due componenti italiani dell'equipaggio: il primo ufficiale di coperta, Luigi Iovine, 45 anni di Napoli, e il secondo ufficiale di macchina Francesco Romano, 56 anni, siciliano.

Le indagini procedono su una duplice direzione: da una parte ci sono gli accertamenti sul sovraffollamento a bordo della nave con diversi casi di overbooking (ne sono stati già accertati 18) e sulle procedure di imbarco di auto e camion, poco meno di duecento veicoli tra cui anche tir carichi di sostanze a elevata combustione; dall'altra parte ci sono le verifiche sui sistemi di sicurezza e sulle procedure di evacuazione. Nei giorni scorsi è stato interrogato dal pm il comandante Giacomazzi che, a proposito del numero dei passeggeri, superiore rispetto all'elenco ufficiale, ha tenuto a distinguere tra la colpa nautica e quella commerciale, tirando quindi in ballo la condotta della compagnia. L'inchiesta comunque è alle battute iniziali, ma di certo potrebbe approdare a una svolta grazie al recupero della scatola nera, che potrà fornire dettagli più precisi su quanto è accaduto a bordo. Dove, mentre le fiamme salivano e sbriciolavano lamiere, si è scatenato il panico: numerosi superstiti hanno dichiarato di non aver ricevuto alcuna assistenza e un componente dell'equipaggio – conferma il procuratore di Bari Giuseppe Volpe, che dirige l'inchiesta – avrebbe abbandonato la nave durante la manovra di calo in acqua di una scialuppa. Le vittime accertate per il momento sono undici, altrettanti dovrebbero essere i dispersi anche se «i numeri ufficiali – sottolinea il magistrato – si potranno sapere quando la Grecia si deciderà a darci una lista d'imbarco attendibile». Proprio ieri tre naufraghi greco-albanesi hanno raccontato ai loro avvocati di aver visto persone asfissiate. «Quando una porta tagliafuoco si è chiusa – hanno spiegato – molti sono rimasti bloccati dietro di noi, non l'hanno superata, battevano con le mani perché riaprissimo lo sbarramento ma non ce l'abbiamo fatta. Due li abbiamo visti chiaramente dagli oblò cadere e morire soffocati».

La carcassa del traghetto è stato rimorchiata dalle acque al largo di Valona fino alla banchina di Costa Morena a Brindisi e sono ben visibili i segni delle ferite lasciate dal rogo: le fiancate bianche e blu sono completamente annerite in almeno quattro punti, lungo i ponti si notano grovigli di lamiere accartocciate che continuano a spargere fumo, la scaletta per l'accesso alle scialuppe è ridotta a brandelli e

penzola da uno dei ponti. La nave è costantemente presidiata dai vigili del fuoco. E intanto al porto di Brindisi è cominciato il macabro flusso di curiosi: c'è chi osserva la nave da lontano, qualcuno scatta una fotografia.

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