Nuovo scontro Salvini-Di Maio: "Luigi pensa ai nazisti, io lavoro"

Il grillino attacca il Carroccio sulle alleanze in Europa Il leghista: i ministri sono pagati per risolvere i problemi

Nuovo scontro Salvini-Di Maio: "Luigi pensa ai nazisti, io lavoro"

A due giorni di distanza, continuano i battibecchi tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio. A rendere la tensione tra i due alleati ancor più alta ci ha pensato un'intervista che il leader grillino ha rilasciato al quotidiano tedesco Die Welt. Di Maio si è detto preoccupato per la deriva della Lega. A metterlo a disagio è soprattutto l'alleanza che il suo collega di governo cerca tra chi in Europa vanta posizioni di estrema destra come l'ungherese Viktor Orban e il partito euroscettico AfD (Alternativa per la Germania). Lo stesso Di Maio aveva gradito poco l'associazione fatta tra Salvini e gli intransigenti difensori della famiglia tradizionale che a Verona hanno demonizzato l'aborto e le coppie omosessuali. Insomma il gelo tra i due alleati si è allargato. Non verte più sulle cose che stanno scritte o non scritte sul programma di governo. Ora la freddezza tra i due leader si veste di ragioni ideologiche.

Il capo del Carroccio ovviamente fa spallucce, come suo solito. «Io lavoro, io rispondo col lavoro e con i fatti - commenta Salvini dopo la riunione del Comitato per la sicurezza pubblica a Genova -. Questa gente che cerca fascisti, comunisti, nazisti, marziani, venusiani... I ministri sono pagati per lavorare». Insomma è il Salvini più scontato quello che dice: «I dibattiti sul passato non mi appassionavano quando li alimentava Renzi, figuriamoci ora che sono al governo». Per poi lanciarsi in rassicuranti previsioni: «Non torneranno più né fascismo, né comunismo, né nazismo fortunatamente. Siamo nel 2019: parliamo di lavoro, parliamo di immigrazione, di ponti da ricostruire, di ferrovie, di tunnel, strade e autostrade, di porti e aeroporti. Chi dibatte su orrori storici di 70 anni fa, secondo me non è al passo coi tempi. Nessuno nega niente».

Tocca a Di Maio smorzare la polemica e usare toni accomodanti. Non deve far salire la temperatura, lo sa bene. E quindi, da Ivrea, risponde alle rassicurazioni di Salvini con parole altrettanto rassicuranti. «Questo governo - dice - quando lavora sui fatti lavora in maniera compatta e concreta. E io lavoro benissimo con la Lega e con Salvini». Però puntualizza sulla questione delle alleanze europee. «La memoria - avverte - è fondamentale per ricordarci delle tragedie storiche e ci aiuta a insegnare ai nostri figli cosa essere o non essere».

A rovinare le uova nel paniere del Di Maio versione «storico progressista ci pensa la capogruppo a Strasburgo del Pd Patrizia Toia. «Di Maio si è dimenticato che nell'attuale parlamento europeo i suoi compagni di Movimento stanno nel gruppo Efdd, lo stesso del tedesco Jorg Meuthen, vicinissimo ai negazionisti».

Sempre in tema europeo anche Antonio Tajani (Forza Italia) ha da ridire sulle alleanze del segretario della Lega e gli lancia un suggerimento: «Se Salvini volesse davvero contare in Europa, invece di allearsi con Marine Le Pen e Alternative fur Deutschland, dovrebbe spostarsi verso il centro». «In questo momento - spiega Tajani ai microfoni di SkyTg 24 - Salvini in Europa è isolato, la Lega non ha alcun peso politico». Il leader del Carroccio va comunque per la sua strada e conferma la linea.

«Noi faremo alleanze - spiega il leader del Carroccio - con chi vuole cambiare l'Europa. Non ipotizzerò mai di provare a fare alleanze, come hanno provato a fare gli amici del M5S, con chi ha governato l'Europa in questo periodo».

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