L a voce, sempre più insistente, di Stefano Parisi come possibile coordinatore unico di Forza Italia su indicazione di Silvio Berlusconi, agita il centrodestra. Come anticipato da il Giornale due giorni fa, il Cavaliere ha incontrato la settimana scorsa l'ex candidato sindaco di Milano e ha condiviso con lui un progetto di rilancio del partito azzurro, ritenendo che il suo profilo sia quello adatto per riaccendere il dialogo con la società civile, con la storica base elettorale azzurra - quella dei produttori di reddito - e per procedere a un nuovo reclutamento di classe dirigente. Successivamente Berlusconi si è confrontato con Renato Brunetta e Paolo Romani, sottoponendogli l'idea di assegnare un ruolo forte all'ex direttore generale di Confindustria.
L'opzione Parisi ha subito acceso più di un malumore nel partito e fatto scattare un fitto fuoco di sbarramento. L'idea di fondo di molti dirigenti è che il manager debba fare un percorso all'interno del partito prima di poter aspirare a un incarico da coordinatore e sia meglio affidarsi a una sorta di ufficio politico allargato, il cosiddetto «direttorio». Oppure in alternativa a un congresso o alle primarie.
La questione non è rimasta confinata negli spifferi di palazzo. Lo stesso Parisi ieri ha concesso una intervista a La Stampa lanciando l'idea di un'Assemblea costituente a settembre per le riforme «per non disperdere l'esperienza di Milano» e, di fatto, proponendosi per la leadership del centrodestra che sarà, come aggregatore. «Voglio provare a rigenerarlo con un programma politico liberale e popolare, alternativo al centrosinistra e concorrente con i Cinque Stelle».
L'affondo comunicativo di Parisi - pare non programmato - spiazza i vertici azzurri. C'è chi ne apprezza il coraggio, chi lo ritiene un «blitz», una fuga in avanti, oltretutto alla vigilia della prima riunione allargata della dirigenza di Forza Italia dopo l'operazione di Berlusconi, convocata per oggi all'ora di pranzo ad Arcore (a meno che non ci sia uno slittamento dell'ultima ora). In molti temono una sorta di commissariamento oppure un via libera di fatto a un nuovo movimento affidato a una guida di stampo manageriale. Bisognerà attendere la giornata di oggi per fare maggiore chiarezza sulla reale volontà di Berlusconi. «Se Parisi ha fatto quelle dichiarazioni oggi, vuol dire che ha avuto il sostegno di qualcuno con la q maiuscola» dice Gabriele Albertini, molto legato all'ex candidato milanese. «Parisi sicuramente è una risorsa» dice Mariastella Gelmini.
Maurizio Gasparri, invece, definisce «irrispettoso il tono riservato al nostro leader Berlusconi, archiviato come fondatore mentre è ancora saldamente alla guida». Parisi, comunque, intervenendo a un convegno getta acqua sul fuoco: «Io coordinatore di Forza Italia? Non è una ipotesi in campo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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