Sulla politica estera, soprattutto se con riflessi militari, l'Italia torna bipartisan. Alla Camera, Forza Italia vota la mozione della maggioranza sulla Libia. Ed al Senato, la maggioranza vota quella di Forza Italia. In tal modo, oggi al Consiglio europeo straordinario, Matteo Renzi può dire di rappresentare tutto il Paese nella lotta contro la tratta di essere umani.
Donald Tusk, presidente del Consiglio Ue, è «fiducioso» che verrà raggiunta un'intesa. E nella bozza delle conclusioni del vertice si parla espressamente che i leader Ue si impegnano in «sforzi sistematici per identificare, catturare e distruggere i barconi prima che siano usati dai trafficanti». In più, cheidono alla Mogherini di «iniziare immediatamente la preparazione di possibili operazioni militari» con la copertura dell'Onu. Non solo. Sempre nella bozza delle conclusioni del Consiglio Ue, i Capi di Stato e di governo d'Europa si impegnano a raddoppiare le risorse a disposizione di Triton e Poseidon.
Renzi, forte della condivisione parlamentare, invece punta proprio ad ottenere un'intesa politica a livello europeo così da aumentare la pressione sulle Nazioni unite per il via libera all'operazione. «Non tutti i passeggeri sulle imbarcazioni dei trafficanti sono famiglie innocenti», dice al New York Times . «Il nostro sforzo per contrastare il terrorismo in Nord Africa deve crescere per superare questa minaccia, che crea un terreno fertile per il traffico di esseri umani e interagisce pericolosamente con esso». Ma a Palazzo Chigi hanno chiaro che questo «sforzo» non può sopportarlo la sola maggioranza. Per queste ragioni, a Palazzo Madama il Pd dà via libera al voto a favore della risoluzione di Forza Italia. Poi attacca Lega e Grillo: «Gli sciacalli tornino a casa: la demagogia non serve, è il tempo della politica». E Salvini replica: «Zitto, becchino».
Il testo che accoglie la richiesta lanciata nei giorni scorsi da Silvio Berlusconi. Vale a dire, l'istituzione di «un tavolo di coesione nazionale per l'emergenza immigrazione e per le crisi internazionali in atto, che coinvolga i rappresentanti dei governi che hanno maturato un'esperienza nel passato, e le forze politiche di buona volontà».
In più, per assecondare l'utilizzo di azioni propedeutiche alla sicurezza nazionale, la risoluzione fa riferimento all'applicazione degli articoli 41 e 42 della Carta delle Nazioni Unite. Simili articoli presuppongono «un'interruzione totale o parziale delle relazioni economiche e delle comunicazioni ferroviarie, marittime, aeree, postali, telegrafiche ed altro».
In aggiunta, qualora il Consiglio di sicurezza dell'Onu decidesse che tali azioni non sono sufficienti per fermare il traffico di esseri umani dalla Libia, lo stesso Consiglio delle Nazioni unite «può intraprendere - sottolinea la mozione votata dal Senato - con forze aeree, navali o terrestri, ogni azione che sia necessaria per mantenere o ristabilire la pace e la sicurezza internazionale».
Nella prima versione della risoluzione di Fi era previsto esplicitamente il blocco navale, poi questa misura è stata cancellata in Aula; sebbene, il contenuto non cambi troppo. «Un risultato a cui si è arrivati - racconta Maurizio Gasparri - grazie anche all'intervento di Pier Ferdinando Casini», che a Palazzo Madama è presidente della Commissione Esteri.
Secondo Renzi, il Consiglio europeo di oggi dovrà essere qualcosa di diverso «da un dotto club di specialisti tecnici che sanno tutte le dinamiche geopolitiche, ma dimenticano di dare una risposta al dolore». E dalle bozze che circolano sembra proprio che andrà così.
di Fabrizio Ravoni
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