Torna "l'ossessione" della sinistra per le foto di Matteo Salvini con le forze dell'ordine. Stavolta a irritare i dem non è una divisa indossata dal ministro dell'Interno, ma uno scatto con le poliziotte e in particolare l'accostamento con Carola Rackete.
"Io sto con le donne che difendono la legge", aveva scritto il vicepremier. Tanto basta per scatenare il Partito democratico che ora arriva a ipotizzare un reato e a chiedere un'interrogazione parlamentare. "Le agenti di polizia che si sono fatte fotografare in maniera del tutto legittima con il ministro sapevano che la loro foto sarebbe poi diventata una card di propaganda politica?", sostiene il dem Carmelo Miceli, "Sapevano che sarebbero state utilizzate dalla macchina propagandistica della Lega per fare polemica politica? Sapevano che sarebbero diventate testimonial di un leader di partito? In assenza di specifica autorizzazione, potrebbe configurarsi ipotesi di reato. Stiamo predisponendo un'interrogazione parlamentare su questa vergogna".
LA #POLIZIA NON È PROPRIETA DI SALVINI
— Carmelo Miceli (@carmelomiceliPD) July 4, 2019
Il Ministro dell’Interno ieri ha postato questa foto, diffamando la capitana Rackete, e fregandosene della privacy delle poliziotte. Un uso politico delle forze dell’ordine inaccettabile.
Stiamo depositando una interrogazione parlamentare. pic.twitter.com/Wlg8B0pmuV
Per Miceli la polizia "non è la guardia personale di Salvini, non è una forza a uso e consumo politico di chi si sta dimostrando il più inadeguato ministro
dell'Interno della storia italiana". E per questo fa pure appello a Franco Grabrielli perché "sappia arginare questa deriva pericolosa che rischia di danneggiare irrimediabilmente il fondamentale ruolo delle forze dell'ordine".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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