Coronavirus

Quei 28 milioni di anni che il virus ci ha rubato

Il "costo" in 31 Paesi evoluti nel 2020

Quei 28 milioni di anni che il virus ci ha rubato

Il Covid si è portato via nel 2020 oltre 28 milioni di anni di vita in più del previsto in 31 paesi a reddito medio-alto e alto. Ad eccezione di Taiwan, Nuova Zelanda, Danimarca, Islanda, Norvegia e Corea del Sud, tutti hanno avuto più morti premature del previsto, con un tasso più elevato negli uomini rispetto alle donne (17,3 milioni contro 10,8). I numeri più alti riguardano Russia, Stati Uniti e Bulgaria. E' quanto afferma uno studio, pubblicato l'altro giorno sul British Medical Journal, a firma di un team di ricercatori dell'Istituto Max Planck per la ricerca demografica di Rostock in Germania, del Laboratorio internazionale per la popolazione e la salute, della Scuola superiore di economia della National Research University di Mosca, del Centro di ricerca sul diabete all'Università di Leicester nel Regno Unito e delle tre maggiori università del mondo, ovvero Cambridge e Oxford in UK e Harvard in USA. In Italia «il Covid ha spazzato via più di un milione e mezzo di anni di vita, se ragioniamo in questo modo ci rendiamo conto del disastro che ha provocato- evidenzia Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di Microbiologia dell'Università di Padova- 3.800 è il numero dei morti» per Covid «che non avevano co-morbilità quindi non erano diabetici, non avevano ipertensione, non avevano tumori o altre situazioni di questo genere. Però noi non dobbiamo guardare a quel numero - prosegue - ma agli anni di aspettativa di vita che il Covid ha tolto a persone che avevano 75 anni e forse l'ipertensione ma che sarebbero vissuti altri 5 o addirittura 10 anni. Oggi - conclude - una persona di 65 anni col diabete e l'ipertensione o in sovrappeso ha un'aspettativa di vita anche di 15 anni. Se si prende il Covid nel 60-70% dei casi il virus lo uccide». Comprendere l'impatto completo della pandemia richiede non solo il conteggio dei decessi in eccesso (differenza tra il numero osservato e previsto di morti per tutte le cause), ma anche l'analisi di quanto siano prematuri tali decessi. Gli anni di vita persi misurano sia il numero di decessi che l'età in cui si verifica, rendendolo una valutazione più dettagliata dell'impatto del Covid sulle popolazioni. Confrontando l'aspettativa di vita osservata e gli anni di vita persi nel 2020 con quelli che ci si aspetterebbe in base alle tendenze storiche nel 2005-19 in 37 Paesi (Italia compresa) a reddito medio-alto e alto si è arrivati alla conclusione che gli anni di vita in eccesso persi a causa della pandemia nel 2020 sono stati più di 5 volte superiori (2.510 per 100mila) rispetto a quelli associati all'epidemia di influenza stagionale nel 2015 (458 per 100mila).

Il più alto calo dell'aspettativa di vita (in anni) è stato in Russia (-2,33 negli uomini e -2,14 nelle donne), negli Stati Uniti (-2,27 negli uomini e -1,61 nelle donne) e Bulgaria (-1,96 negli uomini e -1,37 nelle donne).

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