La rabbia cieca dei familiari della vittima: «Speriamo che il killer faccia la stessa fine»

«Nessuna pietà per chi ha ucciso Marcello». Cordoglio di sindaco e arcivescovo

La rabbia cieca dei familiari della vittima: «Speriamo che il killer faccia la stessa fine»

«Papà, papà, non ci credo che sei morto. Perché lo hanno fatto? Non meritavi di fare questa fine. Spero che quest'assassino faccia la tua stessa fine». Una delle due figlie, ancora minorenni, di Marcello Cimino, il clochard di Palermo arso vivo l'altra notte mentre dormiva vicino alla mensa dei poveri è distrutta dal dolore e sconvolta per la ferocia dell'assassinio del padre. Con lei c'è il fidanzatino e la mamma Iolanda, da cui Marcello era separato. «Lo avevamo sentito con mia sorella la scorsa settimana dice la ragazzina -. E anche questa volta, gli avevamo chiesto di tornare a casa. Ma lui stava bene qui».

Straziata dal dolore è la sorella di Cimino, Patrizia, che ha visto il video che immortala l'assassino mentre getta liquido infiammabile sul fratello che dorme e poi appicca il fuoco. «Sangue mio, come hanno potuto farti questo? Mio fratello era una brava persona. Non meritava di essere bruciato vivo. Chi l'ha ucciso non è una persona umana. Mio fratello non aveva mai fatto del male a nessuno. Aveva deciso di venire qui dopo la separazione. Non capisco tutta questa ferocia». Per il sindaco, Leoluca Orlando si tratta di «un gesto di violenza barbara che ha violato il bene sacro della vita. Un gesto che oltraggia Palermo e la sua comunità». E invita Palermo a reagire con una fiaccolata silenziosa in piazza Cappuccini questa sera alle 20. Le bandiere a mezz'asta del palazzo di Città ricordano che l'intera comunità è in lutto.

«Il cuore si strappa commenta l'arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice in un'intervista a Radio Vaticana -. È terribile pensare fino a che un uomo è capace di spingersi, e di fare un gesto di questo genere. Vuol dire che il cuore degli uomini sta diventando di pietra, perde la sua identità». VRaf

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